L’Enel tende una mano all’agricoltura bergamasca e lombarda: l’azienda ha ufficializzato la decisione di far defluire dai propri bacini consistenti quantità d’acqua che serviranno in parte a produrre energia, ma soprattutto garantiranno maggiori risorse lungo i fiumi e i canali irrigui della pianura. Su richiesta della Regione Lombardia la decisione è stata confermata in via definitiva dal responsabile della produzione elettrica «Alpi» dell’Enel, che ha incontrato al Pirellone gli assessori regionali Viviana Beccalossi e Maurizio Bernardo, gli esponenti dei principali bacini idrici lombardi, tra i quali i presidenti del Consorzio dell’Adda e del Consorzio dell’Oglio, partecipati anche dal Consorzio di bonifica della media pianura bergamasca. La decisione era stata anticipata anche in mattinata, in prefettura a Bergamo, dal responsabile dell’unità idroelettrica bergamasca dell’Enel durante il vertice in via Tasso al quale hanno partecipato i presidenti provinciali di Coldiretti, Confederazione italiana agricoltori e Unione agricoltori, ma anche rappresentanti dello Ster di Bergamo, dei consorzi idrici cremonesi, della Provincia di Bergamo. Le associazioni dei coltivatori avevano lanciato settimana scorsa un allarmato appello all’Enel, secondo il quale mancherebbero i 16 e i 20 metri cubi d’acqua al secondo, ogni giorno, per l’irrigazione. A conti fatti l’Enel rilascerà dal Barbellino 11,5 milioni di metri cubi e dal bacino dalla Sardignana 7,5 milioni di metri cubi. Dal bacino bresciano dell’Oglio arriveranno invece circa 38 milioni di metri cubi. Secondo Coldiretti gli svasi verso valle dell’Enel produrrebbero ridurre i danni previsti per l’agricoltura almeno del 15%.(21/06/2006)
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