Siccità, l’agricoltura in ginocchio
Il caldo brucia i raccolti di mais

Il luglio 2015 è stato nella Bergamasca il più caldo degli ultimi trent’anni, con temperature di quattro gradi sopra la media. Va registrato anche un record: la temperatura minima ha toccato i 25 gradi.

È questo il bilancio stilato dall’istituto meteorologico 3BMeteo sul mese di luglio, arrivato oggi al termine. «Finalmente è finito», sarà il commento di molti. Questo mese, infatti, difficilmente sarà dimenticato a causa del caldo soffocante che, solo negli ultimi giorni, si è attenuato grazie ad alcune precipitazioni che gli hanno fatto perdere il titolo, detenuto fino a una settimana fa, anche di luglio più secco degli ultimi vent’anni.

Il problema, però, è che le recenti piogge non sono riuscite a dare una mano al settore agricolo, messo in ginocchio dalla crisi idrica che ha colpito soprattutto il comprensorio del fiume Serio: basta dire che gli agricoltori che ne fanno parte, proprio in questi giorni, stanno raccogliendo il mais di primo raccolto (ossia seminato ad aprile) un mese prima del previsto. Scelta obbligata per evitare di vederlo seccare per la mancanza d’acqua. Anche a fronte del fatto che le previsioni non promettono nulla di buono.

Secondo le previsioni di 3B Meteo, fino a Ferragosto non sono previste rilevanti precipitazioni. Ed è attesa, invece, la prossima settimana una nuova fiammata dell’anticiclone africano, con le temperature massime che toccheranno, e anche supereranno, i 37-38 gradi. Il mix di carenza d’acqua e caldo soffocante continuerà, quindi, a tenere sotto pesante pressione l’agricoltura che, nella media pianura fra Bergamo e Verdello, secondo la fotografia fatta da Coldiretti Bergamo, sta già iniziando a contare i danni.

Simbolico è il caso dell’azienda agricola di Giorgio Piovanelli, agricoltore di Zanica, che finora ha registrato una perdita di 2 mila quintali di mais da granella (per un valore di circa 20 mila euro).

© RIPRODUZIONE RISERVATA