Siccità 2003, la Regione chiede aiuti anche per l’agricoltura bergamasca

Anche il territorio della Provincia di Bergamo è stato inserito nella richiesta di «evento eccezionale» che la Giunta regionale ha deciso di inoltrare al Ministero delle Politiche Agricole. La richiesta di «evento eccezionale» parte dalla forte siccità che ha colpito l’estate scorsa anche la Lombardia e che ha procurato forti danni al settore agricolo. La Giunta regionale ha provveduto a delimitare il territorio danneggiato nelle varie province.

I danni in provincia di Bergamo sono stati stimati in più di 8 milioni di euro e i comuni inseriti nella richiesta regionale sono: Adrara San Martino, Adrara San Rocco, Albino, Algua, Ardesio, Aviatico, Azzone, Bedulita, Berbenno, Berzo, Fermo, Bianzano, Blello, Boltiere, Bossico, Bracca, Branzi, Brembilla, Brumano, Camerata Cornello, Capizzone, Carona, Casnigo, Cassiglio, Castione, Cazzano S. Andrea, Cene, Cerete, Ciserano, Clusone, Colere, Colzate, Corna Imagna, Cornalba, Costa Serina, Costa Valle Imagna, Costa Volpino, Cusio, Dossena, Endine Gaiano, Fino del Monte, Fiorano al Serio, Fonteno, Foppolo, Fuipiano Valle Imagna, Gandellino, Gandino, Gaverina, Gazzaniga, Gerosa, Gorno, Gromo, Grone, Isola di Fonda, Leffe, Lenna, Locatello, lovere, Mezzoldo, Moio de Calvi, Olmo al Brembo, Oltre il Colle, Oltressenda, Oneta, Onore, Parre, Parzanica, Peia, Pianico, Piazza Brembana, Piazzolo, Pontenossa, Pontirolo, Pontirolo, Predore, Premolo, Ranzanico, Rogno, Roncola, Rota d’Imagna, Rovetta, San Giovanni Bianco, San Pellegrino Terme, Santa Brigida, Sant’Omobono Imagna, Schilpario, Sedrina, Selvino, Serina, Solto Collina, Songavazzo, Spirano, Taleggio, Tavernola, Valbondione, Valgoglio, Valleve, Valsecca, Valtorta, Vedeseta, Verteva, viadanica, Vigolo, Villa d’Onia, Vilminore di Scalve, Zogno.

A partire dalla tarda primavera e fino alla fine del mese di ottobre di quest’anno, l’intero territorio regionale è stato interessato da concomitanti fattori climatici quali assenza totale di precipitazioni piovose e perduranti condizioni eccezionali di elevata temperatura, di gran lunga superiori a quelle registrare nell’ultimo trentennio.

Le coltivazioni agrarie maggiormente colpite sono state: mais da granella, mais ceroso, soia, frumento, orzo, riso, erba medica, prati, girasole, barbabietola, patate, pomodoro, orticole e in parte anche frutteti e vivai.

La superficie lombarda interessata (288 mila 186 ettari) ha subito un danno alle colture stimabile in 178 milioni 262 mila 291.78 euro. In particolare la percentuale di danno, in rapporto alla produzione lorda vendibile (cioè il «fatturato» agricolo) di ciascuna provincia, risulta la seguente: Bergamo 36%; Milano 36%; Brescia 41%; Como 43%; Cremona 40%; Lecco 40%; Mantova 40%; Pavia 43%; Sondrio 42% Varese 42%.

«Sulla base di questi dati - ha detto Viviana Beccalossi, vice presidente della Regione e

assessore all’Agricoltura - la Giunta regionale ha ritenuto che ricorrano le condizioni tali da giustificare il riconoscimento di eccezionalità dell’evento calamitoso e quindi di chiedere al ministero delle Politiche Agricole un suo intervento».

(21/1/2004)

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