«Siamo il primo partito d’Italia»
Salvini:non ci saranno regolamenti di conti

«Usiamo questi consensi non per regolamenti di conti interni: il mio avversario è la sinistra. È un successo incredibile non solo della Lega in Italia ma anche della Le Pen in Francia e Farage in Inghilterra: è il segno di un’Europa che cambia».

«A urne chiuse si può ringraziare a cuore aperto senza essere accusati di voler strumentalizzare. Ringrazio chi c’è lassù e non aiuta Salvini e la Lega, ma l’Italia e l’Europa a ritrovare radici, sicurezza e futuro. La festa dura pochi minuti perché è il momento della responsabilità». Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini, nella sede del partito in via Bellerio a Milano, commentando i risultati delle Europee poco prima dell’una della notte tra domenica 26 e lunedì 27 maggio, e dopo aver baciato il crocifisso di un rosario, come aveva fatto nel corso di una manifestazione elettorale in piazza Duomo.

«Sarà un periodo economico complicato, siamo il primo partito di un grande Paese e vedremo di fare valere in Europa le ragioni di un grande Paese» dice e continua: «Usiamo questi consensi non per regolamenti di conti interni: il mio avversario è la sinistra. È un successo incredibile non solo della Lega in Italia ma anche della Le Pen in Francia e Farage in Inghilterra: è il segno di un’Europa che cambia».

Salvini: «Ogni voto che abbiamo preso non sarà usato per chiedere mezza poltrona in più in Italia, ma per salvare e cambiare l’Europa. Abbiamo subito attacchi quotidiani vergognosi, però la vita reale è più forte degli attacchi virtuali. Non useremo questo voto per un regolamento di conti interni. Gli alleati di governo sono amici e da domani che si torna a lavorare serenamente».

Dopo Salvini, anche il presidente nazionale del Pd Nicola Zingaretti rilascia la sua dichiarazione. Se le prime proiezioni verranno confermate il partito democratico sarà la seconda forza del Paese dietro la Lega travolgente, collocato sopra il 21%. Diversi punti oltre il 19 per cento del 4 marzo scorso. Soprattutto davanti al M5S che lo aveva umiliato un anno fa. Nicola Zingaretti esulta nella sua stanza con Paolo Gentiloni, ultimo premier Pd. «Torniamo a crescere dopo 5 anni», dicono dall’entourage del leader.

«Siamo molto soddisfatti per l’esito elettorale, la scelta della lista unitaria è stata vincente. Il bipolarismo è tornato a essere centrato sulla presenza del Pd: il governo ne esce ancora più fragile per divisioni interne». E aggiunge: «Il voto ci consegna una grande sfida: costruire un’alternativa a Matteo Salvini, vero leader di un governo immobile».

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