Seriate scrive al premier Renzi
«Penalizzati pur essendo virtuosi»

Il sindaco di Seriate Vezzoli scrive a Renzi: impossibile terminare a dicembre le opere pubbliche approvate a ottobre, è necessario posticipare a maggio esecuzione e pagamenti da escludere dal Patto di stabilità.

I tempi della politica non sono in sintonia con le tempistiche farraginose dettate dalle leggi indette dalla politica stessa. Risultato? Si penalizzano i comuni virtuosi, i lavori pubblici non partono. Il Paese è fermo. Il sindaco Cristian Vezzoli scrive al primo ministro Matteo Renzi per chiedergli l’esclusione dal patto interno di stabilità.

La richiesta del primo cittadino di Seriate arriva a seguito della lettera inviata il 2 giugno dal Presidente del Consiglio dei Ministri dove si invitava l’ente locale a individuare, entro il 15 giugno, una caserma bloccata, un immobile o un cantiere fermo. La segnalazione era utile per beneficiare dell’esclusione dal patto di stabilità dei pagamenti legati agli investimenti dell’opera pubblica segnalata nel limite di 250 milioni di euro.

Peccato che la conferma da parte di Roma sia arrivata il primo ottobre con richiesta di realizzare l’opera indicata, ossia il cimitero comunale, entro il 31 dicembre 2014. Visti i tempi stretti, il sindaco Vezzoli chiede di poter posticipare la data di esecuzione e di pagamento dei lavori a maggio 2015.

Ecco la lettera inviata a Matteo Renzi

Caro Presidente,

ho ricevuto in questi giorni, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, la richiesta di confermare, o meno, la possibilità per la mia Amministrazione Comunale di realizzare e pagare entro il 31 dicembre 2014 l’opera pubblica relativa alla manutenzione straordinaria del cimitero di Seriate.

Rispondere oggi è piuttosto difficile in quanto l’opera è stata segnalata il 6 giugno scorso, nel rispetto dei termini prescritti dalla Presidenza del Consiglio, ma solo il 3 ottobre l’Amministrazione Statale ha ripreso il tema, chiedendo ai Comuni di fornire ulteriori chiarimenti per procedere con l’apposita istruttoria.

Come Lei ben sa, vi sono tempi tecnici e farraginose procedure connesse all’esecuzione di un’opera pubblica! Per quanto riguarda Seriate, i lavori al cimitero comunale vanno eseguiti all’aperto e hanno una durata stimata di circa 5 mesi: di contro, l’art. 4 c. 3 del D.L. 133/2014 prevede l’immediato avvio dei lavori da parte dell’ente locale nonché il pagamento degli stessi entro il 31/12/2014 ai fini dell’esclusione del patto di stabilità per l’anno in corso.

Calendario alla mano, ho dunque meno di 50 giorni per fare lavori di diversi mesi, che non sono iniziati prima in quanto la politica dell’Ente locale è sempre stata quella di realizzare opere pubbliche solo, e sottolineo solo, se vi era la garanzia di dar corso ai relativi pagamenti nel rispetto dei vincoli del patto di stabilità; invero il Comune di Seriate, fino ad oggi, ha omesso di avviare opere, senza i necessari spazi finanziari, per non penalizzare le società che si sarebbero visti bloccati i pagamenti delle fatture, a lavori ultimati. Per questo, i nostri fornitori sono sicuri di essere sempre pagati e in tempi rapidissimi, precisamente in meno di un mese dalla fine lavori!

Le chiedo dunque, per evidenti ragioni di opportunità e di merito, di modificare ed emendare, in sede di conversione, il decreto legge del 12 settembre 2014 n. 133, nella parte in cui prevede che «…pagamenti connessi agli interventi di opere in oggetto di segnalazione entro il 15 giugno 2014 alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, nel limite di 250 milioni di euro per l’anno 2014…», posticipando la data di esecuzione e pagamento dei lavori almeno a fine maggio! D’altro canto, anche Lei ha impiegato qualche mese per presentare il decreto: pensi a noi che ora dobbiamo cantierizzare le opere!

Una scelta diversa, come quella prevista nel testo attuale del Decreto, penalizzerà tutti i Comuni virtuosi, che, come quello che ho l’onore di amministrare, dopo aver segnalato a giugno l’opera pubblica hanno confidato fino a oggi, in buona fede, sulla sua concreta e possibile esecuzione. Chiedere a ottobre ai Comuni di confermare le opere pubbliche da realizzare e pagare entro il 31/12/2014 è una contraddizione in termini!

Oltre a ciò una scelta diversa vanificherà lo spirito dell’intera iniziativa che è racchiuso nel Suo discorso del 2 giugno, del quale riporto uno stralcio «…Nel giorno della Festa della Repubblica scrivo ai sindaci da Palazzo Chigi per chiedere uno sforzo comune. Individuate una caserma bloccata, un immobile abbandonato, un cantiere fermo, un procedimento amministrativo da accelerare. Segnalatecelo entro il 15 giugno…La necessità e l’urgenza di provvedere subito alla ripartenza dei cantieri e alla definizione delle procedure è sotto gli occhi di tutti…anche per questi interventi cercheremo di essere il più tempestivi possibili».

© RIPRODUZIONE RISERVATA