Cronaca / Bergamo Città
Sabato 20 Dicembre 2014
Seriate, raid teppistico contro il sindaco
«Non ho paura». Il Pd: «Gesto becero»
Nel mirino lo studio privato del sindaco Cristian Vezzoli dopo il Consiglio comunale in cui si è parlato anche dell’idoneità alloggiativa. A darne notizia sono il sindaco stesso e la Lega Nord di Seriate, sui rispettivi profili Facebook.
Nella notte tra il 19 e il 20 dicembre la targhetta dello studio legale del sindaco (che è un avvocato) e le pareti condominiali sono state imbrattate. «Questa notte – scrive Vezzoli sul suo profilo Facebook – dopo il Consiglio comunale nel corso del quale si è parlato anche del certificato di idoneità alloggiativa, alcuni vandali hanno imbrattato la targhetta del mio studio con vernice rossa e sporcato i muri condominiali con simboli di estrema sinistra». «Se questi loschi personaggi pensano di farmi paura –scrive ancora il primo cittadino seriatese – si sbagliano di grosso. Io andrò avanti con il sostegno dei Seriatesi e continuerò a lavorare per la mia città».
E la Lega Nord di Seriate aggiunge: «Ecco la loro democrazia... guardate quanto rispetto manifestano verso gli avversari politici... questa è la sede privata dello studio del nostro sindaco deturpata dalle loro scritte e dalla loro ignoranza». Ecco il post comparso sulla pagina Facebook del Carroccio. Immediati i messaggi di solidarietà al sindaco da parte di amministratori ed esponenti politici.
Il Comune di Seriate ha recentemente aumentato il costo dei diritti di segreteria per il rilascio dell’idoneità alloggiativa (da 70 a 220 euro), seguendo le orme di altri comuni leghisti come Bolgare e Telgate: come negli altri paesi, il provvedimento ha fatto discutere e non è mancato chi lo ha definito «razzista» per il fatto che proprio l’idoneità alloggiativa è condizione necessaria per gli stranieri che vogliono sottoscrivere un contratto di soggiorno per lavoro subordinato, per la richiesta di carta di soggiorno e per la richiesta di nulla osta al ricongiungimento familiare.
Il Pd si dissocia e parla di gesto becero
«Il Partito Democratico di Seriate - si legge in un comunicato di Lorenzo Cortinovis (segretario del Circolo) e Stefania Pellicano (capogruppo consiliare) diffuso a nome del partito - si dissocia dal gesto becero effettuato nei confronti del sindaco Cristian Vezzoli; questi comportamenti devono essere condannati a prescindere dal colore politico.
D’altra parte però, è un errore associare ciò che è accaduto ai danni del sindaco con la discussione della mozione presentata in consiglio comunale dal Partito Democratico su un tema delicato e importante come quello dell’aumento dei diritti di segreteria per il rilascio dell’idoneità alloggiativa.
Si precisa altresì che il tema è stato posto all’attenzione del consiglio comunale con la misura che esso meritava e anche la discussione è stata condotta in maniera civile e approfondita: questa la finalità esclusiva.
I cittadini che erano in consiglio comunale hanno dimostrato con la loro presenza interesse nei confronti del tema e la loro partecipazione è stata composta nonostante il dissenso nei confronti della delibera adottata dalla Giunta, manifestato sempre in maniera contenuta.
Questi gesti appartengono a frange sicuramente lontane dal nostro modo di intendere e fare politica, che si è sempre basato sul rispetto della discussione e delle posizioni altrui; i comportamenti contra legem non sono e mai lo saranno strumenti della nostra azione politica».
Interviene anche la lista civica Albatro
«Davanti a gesti del genere, vigliacchi e sommari, non può che alzarsi unanime il coro di condanna - scrivono Damiano Amaglio e Francesco Assolari del gruppo consiliare Lista Civica Albatro Seriate - da parte di chiunque, facendo politica attiva, invochi il diritto di confrontarsi, magari scontrarsi dialetticamente, sulle idee e le cose da fare per il bene della propria città.
Politica può essere divergenza, ma mai deve diventare violenza. Quando l’ideologia prevale, essa acceca, radicalizza, banalizza, e tutto diventa lecito in nome di una posizione, di un colore, di un logo. Davanti ad un’aggressione esprimiamo rispetto per l’Istituzione e solidarietà alla persona, senza se e senza ma.
Detto questo rileviamo come sia difficile capire le ragioni vere di quello che è accaduto, e legarlo al civilissimo dibattito avuto in Consiglio Comunale rischia di compromettere oltremodo il clima politico che tanti, troppi, altrove stanno radicalizzando. Con la crisi di credibilità della politica c’è chi tenta la strada delle provocazioni continue, delle esasperazioni dei problemi, giocando sulle tensioni e le sofferenze della gente. E’ un gioco pericoloso, rischioso, perché aperto a tutti, anche agli ignoranti, agli imbecilli, ai violenti, agli stupidi. Che rimangono tali sia che abbiano in mano il pennello rosso che quello nero».
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