Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 26 Febbraio 2014
Seriate, non ci sono vigili a sufficienza
Cercansi volontari per cortei funebri
Corteo funebre abbandonato a se stesso, senza l’assistenza della polizia locale. Nasce da qui la polemica a Cassinone di Seriate, dopo che una delibera della Giunta comunale ha sospeso a partire dal 1° gennaio il servizio dei vigili ai cortei funebri
Corteo funebre abbandonato a se stesso, senza l’assistenza della polizia locale. Nasce da qui la polemica a Cassinone di Seriate, dopo che una delibera della Giunta comunale ha sospeso a partire dal 1° gennaio il servizio dei vigili ai cortei funebri, perché non ci sono agenti a sufficienza. La decisione è stata presa in accordo con il parroco di Seriate, monsignor Gino Rossoni.
Don Arduino Barcella, parroco di Cassinone, ha colto il disagio della sua gente quel giorno al funerale: parenti e conoscenti in fila sullo stretto marciapiede mentre la salma del defunto era già sul sagrato della chiesa. E don Arduino nei giorni scorsi ha posto il problema, intervenendo all’incontro pubblico voluto dall’associazione Cassinone senza confini per rapportarsi con l’amministrazione comunale di Seriate. Alla vicesindaco reggente Nerina Marcetta, agli assessori Achille Milesi, Gabriele Cortesi e Ferdinando Cotti, don Arduino ha fatto osservare che «la sospensione della scorta dei vigili non l’abbiamo capita a Cassinone, perché qui non si dà fastidio a nessun tipo di traffico. Cassinone è diversa da Seriate». Ma soprattutto don Arduino ha fatto presente che «come è stato contattato il parroco di Seriate, forse sarebbe stato altrettanto corretto contattare anche il parroco di Cassinone».
Marcetta ha spiegato che la decisione riguarda tutto il territorio comunale, confermando che «non abbiamo vigili a sufficienza, e un funerale ne impiega almeno due per circa tre ore. Ho detto a don Arduino di accordarsi con l’agenzia funebre per il corteo, oppure con i volontari così efficienti e generosi a Cassinone, che regolino essi stessi con divise di visibilità il corteo».
Leggi di più su L’Eco di Bergamo il 26 febbraio 2014
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