La Giunta comunale di Seriate ha confermato anche per quest’anno il contributo di 500 euro per ogni bambino neonato o adottato. Il contributo, che il Comune riconosce alle famiglie dal 2005, viene erogato automaticamente attraverso i dati dell’anagrafe nei casi in cui entrambi i genitori sono in possesso della cittadinanza italiana e almeno uno dei due risiede a Seriate ininterrottamente da dieci anni. «Il nostro vuole essere un piccolo pensiero benaugurale che rientra nelle nostre politiche a sostegno della famiglia - commenta il sindaco Silvana Santisi Saita -. Insieme al contributo spediamo una lettera di benvenuto e un opuscolo che riporta dettagliatamente tutti i servizi presenti sul territorio dedicati all’infanzia, dai nidi agli spazi gioco, dai consultori alle informazioni sulle vaccinazioni».
E in particolare per chi è alle prese con la sua prima esperienza di genitore, prosegue per il quarto anno il «progetto neomamma», che consiste nella disponibilità di visite gratuite a domicilio da parte di ostetriche per offrire un sostegno psicologico ma anche pratico nei primi piccoli grandi compiti della nuova mamma, dal bagnetto all’allattamento.
Nato nel 2004 in forma sperimentale nel solo paese di Seriate attraverso una convenzione con l’ospedale Bolognini, il progetto da tre anni si appoggia alla cooperativa l’Impronta e coinvolge anche gli altri dieci Comuni dell’Ambito: Pedrengo, Albano, Bagnatica, Brusaporto, Cavernago, Costa di Mezzate, Grassobbio, Montello, Scanzorosciate e Torre de’ Roveri. «L’idea è quella di dare un aiuto alle madri che una volta fatte uscire dall’ospedale si ritrovano con mille dubbi e ansie, e magari sono sole perché hanno i genitori lontani - spiega il sindaco, che è anche presidente dell’Ambito di Seriate - attraverso i dati dell’anagrafe e quelli dell’ospedale di Seriate le mamme vengono informate telefonicamente o per lettera della disponibilità di questo servizio». Il progetto è rivolto in particolare alle mamme che hanno avuto il primo figlio, ma può essere offerto anche per i figli successivi nei casi in cui vengono segnalate difficoltà, per esempio se c’è il rischio di depressione post partum o se il bambino ha delle patologie. Nel 2006 le ostetriche del progetto Neomamma hanno effettuato 166 visite negli undici Comuni dell’Ambito. (27/02/2007)
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