Sergio Dalla Longa, la salma resterà sulla montagna

La salma di Sergio dalla Longa, l’apinista di Nembro precipitato e morto a poche decine di metri dalla cima del Dhaulagiri, resterà sull’Himalaya. Sta infatti rientrando la spedizione bergamasca finita tragicamente, ma il corpo dell’alpinista è stato lasciato nella terra degli Ottomila, sulla montagna. La moglie Rosa, che l’ha visto morire, è provata nello spirito e nel fisico: le mani soffrono per dei congelamenti ed è il compagno di cordata Mario Merelli a curarla e medicarla. A Nembro il sindaco ha issato a mezz’asta la bandiera in segno di lutto e omaggio a un concittadino molto amato.Intanto si cerca di capire cosa è successo di preciso a poche decine di metri dalla cima, quando Dalla Longa è precipitato. Sergio Dalla Longa era in testa al gruppo dei tre alpinisti (oltre a lui, la moglie Rosa Morotti e Stefano Magri) partito domenica scorsa prima dell’alba dal campo avanzato a circa 7.600 metri, mentre poco più sotto Mario Merelli, Mario Panzeri e Domenico Belingheri avevano preferito attendere a causa del vento ritenuto eccessivo. A poche decine di metri dalla cima l’alpinista di Nembro è scivolato, precipitando per circa 150 metri e terminando la caduta con un brutto colpo sulla roccia. Ad accertare la morte è stato il medico tedesco di una spedizione in marcia verso la cima, mentre ai compagni sotto choc non è rimasto che rientrare alle tende visto che a certe quote è impossibile recuperare la salma.
Solo la mattina seguente il secondo gruppo, quello di Merelli, Panzeri e Belingheri rimasto a campo tre, è venuto a conoscenza dell’accaduto.

(03/05/2007)

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