Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 09 Aprile 2014
Senza biglietto aggredisce vigilessa
Molestie e cocaina sul pullman
Ne ha combinate di tutti i colori, con tanto di molestie e aggressioni. Sull’autobus senza biglietto e sotto l’effetto di alcol e cocaina, ha picchiato un’agente della polizia locale intervenuta dopo la richiesta del controllore. Nei guai è finito un magrebino senza documenti.
Sull’autobus senza biglietto e sotto l’effetto di alcol e cocaina, come ha poi lui stesso ammesso, ha aggredito un’agente della polizia locale intervenuta dopo la richiesta del controllore. Nei guai è finito un magrebino senza documenti e che, dalle impronte digitali, è risultato essere stato più volte controllato con diversi alias.
Salito sul bus domenica pomeriggio in piazzale Marconi, il magrebino – probabilmente tunisino e poco più che maggiorenne – ha iniziato a infastidire una passeggera.
Quando sul posto sono giunti gli agenti della polizia locale, l’immigrato si è rifiutato di fornire le proprie generalità. Invitato a salire sulla pattuglia, il tunisino ha colpito un’agente, percuotendola alle braccia e alle gambe e tentando anche di colpirla con dei calci al viso.
Quest’ultima, a mani nude, ha cercato di parare i colpi, poi aiutata dal collega. Nel frattempo l’extracomunitario preleva da una tasca un accendino e inizia a inalare il gas, per poi tentare anche di danneggiare la pattuglia. Quando viene ammanettato, è talmente furioso da arrivare a piegare il metallo delle manette e a renderle inutilizzabili. Portato a fatica al comando di via Coghetti, nonostante continuasse a scalciare, è stato perquisito: in tasca aveva 8 dosi di cocaina.
Messo in cella di sicurezza, il tunisino ha colpito ripetutamente la testa contro la parete. Solo dopo che gli agenti lo hanno convinto a calmarsi, ha ammesso di aver ripetutamente sniffato cocaina. Fatta arrivare anche un’ambulanza del 118 al comando, l’immigrato è stato caricato sulla barella, ma anche in questo caso il tunisino ha cominciato a tagliarsi gli avambracci: motivo per cui sono scattate per lui di nuovo le manette.
Portato finalmente all’ospedale Papa Giovanni XXIII, è stato poi identificato attraverso le impronte digitali e arrestato, su disposizione del sostituto procuratore Fabrizio Gaverini, con le accuse di resistenza e violenza a pubblico ufficiale, detenzione ai fini di spaccio di cocaina e lesioni personali aggravate. La vigilessa ha infatti avuto 20 giorni di prognosi. Questa la cronaca. Inevitabili le prese di posizione.
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