Bergamo: 10.738 positivi, +49 in 24 ore
8 decessi. «Ripartire? Con precauzioni»

Sale a 2.862 il numero dei decessi nella Bergamasca: nelle ultime ore sono stati «solo» 8.

Frenano i contagi da Coronavirus con 737 casi in più di domenica 19 aprile per un totale di 66.971 positivi. Cala anche in numero di decessi in un giorno (comunque 163) per un totale di 12.376 deceduti. Sono poi diminuiti anche i ricoveri: in terapia intensiva sono 901 (-21) e negli altri reparti Covid 10.138 (-204). Sono invece stati 6.331 i tamponi, per un totale ad ora di 270.486. «I comportamenti individuali sono decisivi nella nostra lotta. È fondamentale che ognuno si comporti come ci dicono le autorità sanitarie. Anche nell’ottica di una prossima riapertura». Lo ha detto, nel corso dell’ormai consueta diretta Facebook per fare il punto sull’emergenza coronavirus, l’assessore al Bilancio di Regione Lombardia, Davide Caparini.

I DATI DI BERGAMO
A Bergamo sono 10.738 i lombardi positivi al coronavirus, +49 nelle ultime 24 ore. Sale a 2.862 il numero dei decessi nella Bergamasca: nelle ultime ore sono stati «solo» 8.

La provincia di Milano ha raggiunto i 16.112 casi di coronavirus, 287 più di domenica 19 aprile. In città i casi totali sono arrivati a 6.709, 160 più di domenica. A Brescia invece si sono accertati 58 nuovi casi e il totale è arrivato a 12.004. Sono 59 i nuovi casi a Monza (4157) e a Pavia (3641).

Quando si riparte? «La cornice ce la darà la sanità e il governo. Il messaggio è che ci sono e ci saranno delle precauzioni da prendere fino a quando non sarà identificato il vaccino. Si parla di un periodo lungo: 15 mesi, forse 16. Senza vaccino dovremo adeguare i nostri comportamenti. Ora sappiamo come proteggerci dal Covid: oltre la metà dei lavoratori lombardi ha continuato a lavorare. Sarà quindi possibile lavorare, studiare, e abbiamo testato modalità differenti per ricevere servizi: questa è una nuova era fino alla scoperta del vaccino» ha continuato Caparini che ha sottolineato: «Stiamo vedendo i risultati del’impegno dei lombardi, dei comportamenti individuali che ci consentono di controllare la diffusione del virus».

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