Sebino, un sonar e un robot
cercano il corpo di Joselito

A cinque giorni dalla tragedia capitata sul Sebino, il corpo di Joselito Corti non è stato ancora recuperato. Sono proseguite anche nella giornata di ieri sul tratto di lago interessato fra Clusane e Predore, le ricerche del 29 enne residente a Bagnatica che si trovata a bordo del potente dell’off shore. Nel pomeriggio di ieri i carabinieri del nucleo sommozzatori hanno proseguito le perlustrazioni ai fondali con l’ausilio del robot Pluto. Novità invece dai sommozzatori dei vigili del fuoco di Milano e Como, che per la prima volta, nel pomeriggio di ieri (14) hanno adoperato per la lettura del sottosuolo il Side Scan Sonar, uno strumento di altissime capacità di analisi a 45 gradi dei fondali.

«Trainato da una imbarcazione, il cavo a onde radio, viaggiando a circa un metro dal fondo, permette di rilevare i segnali captati, leggendo di fatto quanto identifica sul fondo del bacino lacuale - chiarisce il capo nucleo Angelo Guarnaschelli - le segnalazioni vengono quindi valutate dal personale specializzato di bordo che dispone se mandare in acqua il robot “Rov”, dotato di filo guidato con telecamera e pinza, per i rilevamenti specifici del caso. Questo nuovo sistema permette di coprire una zona più ampia rispetto al sistema a telecamera sin qui utilizzato».

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