Scuole e lauree che garantiscono lavoro
Ecco le scelte migliori per chi studia

I ragazzi che dopo le Medie hanno scelto un istituto tecnico o professionale hanno più chance di trovare un impiego rispetto ad altri diplomati e chi decide di proseguire gli studi risulta avvantaggiato sul mercato del lavoro se ha in tasca una laurea in Ingegneria o Medicina.

È quanto constata l’ultima indagine Istat sui percorsi di studio e di lavoro dei diplomati e sull’inserimento professionale dei laureati condotta nel 2015 su un campione di giovani che hanno conseguito il corrispondente titolo di studio nel 2011. A quattro anni dal diploma è in cerca di un impiego il 33,4% della popolazione attiva, era il 26,2% nel 2011. E al Sud l’inserimento dei diplomati nel mondo del lavoro continua a essere più difficoltoso: quelli che lavorano quattro anni dopo il diploma sono il 36-37% mentre nelle regioni centrali superano il 42% e al Nord sono uno su due.

La scelta del tipo di scuola Superiore incide tuttavia molto sul futuro lavorativo. I diplomati che provengono dai percorsi più professionalizzanti, infatti, hanno i tassi di attività più alti - 90,2% per chi ha studiato in un istituto professionale e 80,9% per chi proviene da un tecnico - e anche i migliori esiti occupazionali: tassi di occupazione del 62,6% e 56,7% contro una media del 43,5%.

A quattro anni dalla fine degli studi superiori, oltre otto diplomati su dieci (81,6%) vivono ancora con i genitori o con fratelli e sorelle. Gran parte dei giovani che abitano con la famiglia d’origine attribuisce questa scelta alla mancanza di un lavoro stabile o di risorse economiche sufficienti (41,1% tra le donne e 44,9 tra gli uomini) ma anche al fatto di essere ancora studente (41,7% donne, 32,8% uomini). Una quota non trascurabile (14-18%) dichiara però di stare bene così.

A partire dal 2001, la stima dei laureati di II livello che risultano occupati a distanza di alcuni anni dal conseguimento del titolo è stabile intorno al 73%. Non tutte le lauree hanno comunque lo stesso «peso». Nei gruppi Difesa e sicurezza, Medico e Ingegneria gli occupati nel 2015 sono rispettivamente il 99,4%, 96,5% e 93,9% dei laureati di II livello. In questi gruppi anche l’occupazione femminile registra le percentuali più elevate. La laurea sembra non premiare chi l’ha conseguita nei gruppi Letterario e Politico-sociale, dal momento che per l’attività lavorativa svolta non era richiesta e non è stata nemmeno utile.

Il luogo di studio spesso diventa il luogo in cui il laureato trova lavoro, ciò si verifica per il 76% dei laureati di I livello e il 74,8% di quelli di II livello. Se poi la laurea è stata conseguita in un ateneo del Nord-ovest o del Nord-est più frequentemente l’impiego è stato trovato all’estero.

© RIPRODUZIONE RISERVATA