Scuola, la Lombardia non fa ricorso
L’ira grillina. Aprea: «Avremmo perso»

Grillini furiosi dopo il dietrofront della Giunta. L’assessore Aprea: «Avremmo perso».

«La decisione della Giunta regionale di non far ricorso alla Corte Costituzionale contro la scuola di Renzi, nonostante una nostra mozione approvata a larga maggioranza dal Consiglio regionale che invitava la Giunta a farlo, è vergognosa. A Palazzo Lombardia fanno i duri e puri quando si tratta di parlare di autonomia ma di fronte alle porcate di Renzi diventano un branco di agnellini capaci solo di belare e promettere. La scuola italiana intanto va in rovina», così Dario Violi, capogruppo del M5S Lombardia e Paola Macchi, consigliere del movimento che aveva ottenuto martedì l’approvazione di una mozione che invitava la Lombardia a far ricorso contro il DdlScuola di Renzi.

«Con l questa decisione la Giunta umilia il Consiglio regionale. Che senso ha riunirsi e deliberare il martedì per vedere cancellato il proprio lavoro di indirizzo e controllo il venerdì? Ci aspettiamo un immediato intervento del Presidente del Consiglio regionale Raffale Cattaneo perché si faccia sentire con questa giunta di nominati e perché pretenda il rispetto per il lavoro di consiglieri regionali eletti dai cittadini. Probabilmente il ricorso non è passato per l’intervento di Ncd e i soliti mal di pancia di questa maggioranza sghemba: al solito Maroni si fa dettare l’agenda politica da raffale e dintorni», concludono.

La Giunta Maroni «ha rispettato la mozione approvata dal Consiglio regionale nel valutare l’ opportunità di un ricorso alla Corte Costituzionale » contro la legge della “Buona Scuola’” concludendo che tale ricorso ci avrebbe visto perdenti». Così l’assessore della Regione Lombardia all’Istruzione Valentina Aprea ha risposto in una nota alle critiche del M5S. «Gli uffici della Giunta hanno valutato che non c’erano i requisiti necessari per avviare lo stesso ricorso, in quanto i punti della legge richiamati dalla mozione sono risultati di competenza esclusiva dello Stato e quindi qualsiasi ricorso ci avrebbe visto perdenti».

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