Scivola per 200 metri: operaio
di Lizzola muore vicino al Curò

Era salito con un amico al rifugio Curò, sopra Valbondione, per una escursione. La tragedia si è consumata sulla via del ritorno verso valle, nella zona delle Tre Croci. Qui Giampietro Semperboni, operaio 50enne di Lizzola, intorno alle 14,30 ha perso l'equilibrio ed è scivolato sulla neve per circa 200 metri, all'interno di un canalone.

La caduta gli è stata purtroppo fatale. L'amico - che ha provato a chiamarlo, senza ottenere risposta - ha dato subito l'allarme: sul posto è accorso l'elisoccorso del 118 di Sondrio. L'intervento di recupero è stato difficile, e purtroppo il medico a bordo dell'elicottero - quando è riuscito a raggiungere il punto della caduta - non ha potuto far altro che constatare il decesso dell'operaio. L'intervento è stato completato con l'aiuto del Soccorso Alpino di Sondrio, poiché le squadre bergamasche erano già impegnate per una caduta dalla falesia a Predore.

La salma è stata composta nel cimitero di Valbondione. Del caso si stanno ora occupando i carabinieri di Ardesio. Giampietro Semperboni non era sposato: lavorava alla Textile di Villa d'Ogna. Lascia nel dolore i tre fratelli e la sorella.

Terza vittima in tre giorni
È la terza vittima di incidenti in montagna dal 1° maggio, quando sulla Marmolada aveva perso la vita una 25enne impiegata di Carvico, Viola Centurelli, mentre ad Ardesio era morto  - sempre il 1° maggio - un 61enne di Fiorano al Serio, Eugenio Bertoni, caduto in un torrente dove aveva picchiato la testa contro un masso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA