Schianto in moto durante una gita
Un bergamasco in grave condizioni
Due motociclisti di Martinengo sono rimasti feriti sabato 25 aprile, durante una gita sulle strade del Bresciano. Uno dei due versa in gravi condizioni, l'amico se la caverà invece in 15 giorni. Secondo una prima ricostruzione, i due si sarebbero tamponati all'altezza di una curva e sono poi finiti contro un muro.
Mario Misuraca, 36 anni, di Cortenuova di Sopra, frazione di Martinengo, è ricoverato in gravissime condizioni agli Spedali Civili di Brescia; più lievi, invece, le ferite riportate da Massimo Paraboschi, 30 anni, originario di Covo ma residente a Martinengo. I due erano partiti nella mattinata del 25 aprile insieme ad altri compagni. La comitiva di centauri era diretta sulle strade del Bresciano, sabato diventate una trappola mortale per gli appassionati delle due ruote: tre i motociclisti che hanno perso la vita in altrettanti incidenti.
Lo schianto che ha coinvolto i due bergamaschi è accaduto a Lumezzane alle 10,30, mezz'ora prima che sulla stessa strada, a poche centinaia di metri, morisse un altro motociclista, Giuseppe Frattini, milanese di 52 anni residente a Lumezzane. I centauri bergamaschi stavano scendendo da Lumezzane verso Sarezzo, in Valgobbia, insieme ad altri amici. Paraboschi era in sella a una Suzuki 600, Misuraca guidava invece una Ducati Monster. All'improvviso, all'altezza di un tornante denominato «Curva dei Matie», i due pare si siano tamponati. Entrambi hanno perso il controllo del proprio mezzo e sono finiti dritti contro il muro di contenimento della carreggiata. Violento l'impatto: Misuraca da subito è apparso in condizioni molto gravi.
L'eliambulanza del 118 di Brescia lo ha portato agli Spedali Civili di Brescia, dov'è tuttora ricoverato in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione. Di professione carpentiere, il trentaseienne - originario di Rossano Calabro, risiede a Cortenuova, in via Beroa 42 - è coniugato e ha due figli. Paraboschi è stato trasportato nello stesso ospedale su un'autolettiga della Croce Bianca di Lumezzane: per lui la prognosi è di due settimane.
Per i rilievi dell'incidente sono intervenuti i carabinieri di Lumezzane. Mezz'ora più tardi, duecento metri più in là, un altro schianto, questa volta dagli esiti mortali per Giuseppe Frattini. L'uomo, in sella alla sua Suzuki stava viaggiando in direzione Brescia. A un incrocio, la sua moto è finita contro una Toyota Yaris guidata da una donna di 63 anni. L'urto è stato violentissimo e la peggio è toccata al centauro, deceduto pochi minuti dopo. Se la caverà, invece, anche se ha riportato varie lesioni, la donna al volante della Yaris, trasportata dall'eliambulanza del 118 al Civile di Brescia. L'esatta dinamica dell'incidente è al vaglio degli agenti della polizia stradale di Brescia. Da una prima ricostruzione pare che l'auto stesse immettendosi sulla provinciale. Un secondo centauro, Gianfranco Salvetti, 49 anni, è morto alle 13,30 in Valcamonica, lungo la strada che collega Breno con Bienno, dopo il primo dei quattro tornanti che collegano i due centri camuni. L'uomo, originario di Malè, ma trasferitosi a Terzolas, in Trentino, dov'era consigliere comunale, era in sella a una Honda RR e stava tornando a casa dai suoi, dove avrebbe trascorso il weekend. È caduto all'altezza del tornante. Stando ad una prima ricostruzione, sembra che Salvetti abbia invaso la corsia opposta e, forse nel tentativo di tagliare una curva, abbia centrato il cordolo di recinzione della carreggiata. Una manovra, questa, che avrebbe fatto schizzare via la moto, che ha terminato la propria corsa oltre la curva. Nel pomeriggio, a Gardone Riviera, la terza vittima della strada: Maria Clementi, trentina di 45 anni, che era in sella alla moto guidata dal marito. I due stavano superando una coda di auto quando si sono scontrati con una vettura che stava svoltando. Per la donna l'urto si è rivelato fatale; il coniuge ha invece riportato lesioni guaribili in 30 giorni.
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