Scheletro nel bosco a Gaverina Gli inquirenti: la donna fu uccisa

Non è stato un malore o una caduta accidentale a uccidere Rachida Hai, la trentacinquenne marocchina che abitava a Grone, trovata morta nei boschi sopra Gaverina a fine luglio. Sul fascicolo che porta il suo nome gli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Francesco Lentano, hanno scritto «omicidio volontario», dopo aver esaminato una serie di elementi sui quali per ora mantengono il massimo riserbo.

È ancora irrisolto il giallo della tragica fine della donna, ma nell’inchiesta si è delineata una prima certezza: è stata assassinata, per ora da ignoti. Su tutto il resto il mistero è fitto. Anche sul nome della vittima: sul fascicolo pende infatti ancora anche questo importante interrogativo.

(Qui sopra il luogo del ritrovamento)

Gli esami sul Dna, resi molto complessi dalle condizioni di avanzata decomposizione in cui è stato trovato il corpo, non hanno dato l’esito definitivo: il codice genetico trovato ora deve essere comparato con quello del fratello di Rachida. Da chiarire anche le cause della morte: serve ancora tempo per terminare gli esami sui resti della donna.

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