La nuova storia del baluardo di San Giovanni e delle sue fortificazioni, che incominciano a tornare alla luce dopo due secoli, è cominciata con due colpi di pala meccanica: poi il conducente ha dovuto fermarsi perché ha incontrato un muro. La scoperta è avvenuta molto prima di quanto si potesse ritenere. un fatto che consente di concentrare subito i lavori in un settore ben preciso. L’obiettivo è di svuotare da tutto il terriccio che dall’Ottocento cela i sotterranei del baluardo per riportarlo alla luce.Ora si dovranno liberare le poderose costruzioni a volta dentro le quali venivano celati i cannoni: nell’Ottocento con pale e carriole fu spostata una quantità enorme di terreno proveniente dallo sbancamento dei terrapieni e dal «taglio» della collina di San Giovanni, su cui sorge il seminario, per tracciare la strada da porta San Giacomo a Colle Aperto. Adesso questo materiale, per lo più composto da terriccio molto compatto, viene ammassato da parte per quanto si tornerà a sistemare il baluardo.A fine lavori il grande prato non tornerà più come prima. Saranno a vista le opere difensive di questo settore della fortezza e dei vani delle cannoniere sottostanti, che saranno svuotate dal materiale buttato a suo tempo dall’alto. L’obiettivo è, una volta ripristinate queste strutture, di collegare il piano del baluardo con via tre Armi utilizzando il corridoio di una sortita.(03/10/2007)
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