Scatta l’obbligo del bancomat. Ma...
Zero sanzioni a chi non lo installa

Da oggi si potrà pretendere di pagare con moneta elettronica ovunque: il conto del ristorante come la parcella del dentista o del notaio; la fattura dell’idraulico o del falegname, la messa in piega dal parrucchiere. Purché di importo non inferiore ai 30 euro.

Da oggi si potrà pretendere di pagare con moneta elettronica ovunque: il conto del ristorante come la parcella del dentista o del notaio; la fattura dell’idraulico o del falegname, la messa in piega dal parrucchiere. Purché di importo non inferiore ai 30 euro.

Dopo un rinvio di sei mesi (sarebbe dovuta entrare in vigore il 31 dicembre scorso), scatta dal 30 giugno, cioè oggi, la norma secondo la quale imprese e lavoratori autonomi sono tenuti ad accettare i pagamenti superiori ai 30 euro anche attraverso le carte di debito. In altre parole dovranno dotarsi del Pos (acronimo dell’inglese Point of sale, letteralmente Punto vendita, il dispositivo elettronico che consente di accettare pagamenti tramite carte di credito, di debito e prepagate).

Una novità che interessa milioni di imprese, artigiani, studi professionali in Italia e che ha scatenato le proteste di decine di associazioni di categoria, motivate in primo luogo dai costi e commissioni rilevanti, a fronte di importi non elevati, a tutto vantaggio dei circuiti finanziari.

Secondo la Cgia di Mestre, il costo medio per impresa o studio professionale si aggirerà intorno ai 1.200 euro l’anno. «E con notevoli difficoltà - dice il segretario generale Cgia, Giuseppe Bortolussi - per quelle attività che si svolgono fuori sede: idraulici, elettricisti, falegnami, antennisti, manutentori di caldaie, nonché dipendenti e collaboratori». Nessuna sanzione, però, per gli inadempienti. Siamo in Italia, no?

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