Cronaca / Bergamo Città
Sabato 04 Ottobre 2014
Scatta la gara nazionale di enduro
Tregua fra motociclisti e ambientalisti
Una gara di enduro senza contestazioni da parte degli ambientalisti. Un sogno? No, realtà. Frutto di un compromesso che può «fare scuola».
E’ un esempio che potrebbe essere preso a modello in tutta la nostra provincia e nell’intera Lombardia, dove sui sentieri e lungo le strade di montagna forzatamente convivono forti piloti e amanti del silenzio. L’accordo, per certi aspetti «storico», vista la contrapposizione che è sempre esistita tra associazioni ambientaliste ed enduristi , è stato raggiunto in vista del Campionato italiano di enduro Under 23 e senior organizzato per domani dal Moto club Costa Volpino.
I 300 piloti attesi per la manifestazione percorreranno tre volte un percorso lungo 50 chilometri che si snoda tra l’abitato di Corti, la località dei Ciar, il monte Pora, il pian della Palù, le frazioni montane di Rogno (San Vigilio e Castelfranco), il fiume Oglio, ma questa volta su di loro non incomberà alcuna diffida, alcuna denuncia, alcuna minaccia di ritorsioni legali. «Questo perché per la prima volta – spiega Sergio Primo Del Bello del Wwf di Bergamo – gli organizzatori della gara hanno deciso di confrontarsi con noi e con le altre associazioni ambientaliste prima di decidere il percorso e stabilendo prima della gara quali opere di compensazione effettuare dopo lo svolgimento della manifestazione».
Il confronto fra il Moto club Costa Volpino e gli ambientalisti (oltre al Wwf, il locale circolo di Legambiente, il Cai e il Museo di scienze naturali di Lovere) è iniziato la scorsa primavera: entrambe le parti erano stanche di recitare lo stesso copione che prevedeva da parte degli enduristi l’organizzazione quasi nascosta della gara e, da parte degli ambientalisti, il lancio di strali spesso fini a se stessi.
«Questa volta abbiamo deciso di sederci attorno allo stesso tavolo e di concordare insieme le modalità della gara – aggiunge Carlo Carrara, presidente del sodalizio sportivo per cui aveva iniziato a correre anche Giacomo Agostini – e adesso che mancano pochi giorni al via, a differenza di tutte le altre volte, siamo assolutamente tranquilli: abbiamo aperto la strada del dialogo che potrà essere percorsa anche dagli organizzatori di altre gare di enduro».
Leggi di più su L’Eco di Bergamo del 4 ottobre
© RIPRODUZIONE RISERVATA