Sara è stata uccisa con 24 coltellate
Dovrebbe essere stata una sola arma

Sara El Omri, la diciannovenne uccisa la sera di martedì 2 giugno ad Albino, è stato colpita da 24 coltellate che le hanno leso diversi organi vitali come il cuore e i polmoni.

Sono le prime indiscrezioni dell’autopsia effettuata lunedì 8 giugno nella camera mortuaria dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo dai professori Francesco De Ferrari e Andrea Verzelletti dell’Università degli Studi di Brescia.

A essere accusato del delitto è il marito della giovane, Amine El Ghazzali, 25enne marocchino, che è in carcere e che si è difeso dicendo di essere stato aggredito dalla moglie, che negava il divorzio al consorte, di averle sfilato il coltello e di averla colpita soltanto per difendersi, ma non è stato creduto - anche perché Sara era molto più debole del marito e aveva un handicap a una mano - e difatti il suo arresto è stato convalidato con custodia cautelare in carcere.

Ma non c’è soltanto lui indagato. La giovanissima amante, una 16enne svizzera di origini kosovare, S. J., incinta, è accusata di essere la sua complice. L’autopsia è importante soprattutto per stabilire se anche la minorenne, affidata per il momento a una comunità in Brianza in considerazione delle sue delicate condizioni di salute, abbia colpito Sara. Le indiscrezioni che trapelano sembrano indicare che sia stata soltanto un’arma a ferire mortalmente Sara, quella brandita presumibilmente al marito, ma ci vorranno ulteriori indagini per confermarlo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA