Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 01 Agosto 2014
Sant’Alessandro, è polemica
Tentorio: hanno svuotato la festa
Dopo la comunicazione del programma della festa di Sant’Alessandro, l’ex sindaco di Bergamo, Franco Tentorio, ha inviato un comunicato stampa in cui si evidenzia come il tradizionale evento sia stato in pratica svuotato del suo significato con la cancellazione di importanti appuntamenti.
Dopo la comunicazione del programma della festa di Sant’Alessandro, l’ex sindaco di Bergamo, Franco Tentorio, ha inviato un comunicato stampa in cui si evidenzia come il tradizionale evento sia stato in pratica svuotato del suo significato con la cancellazione di importanti appuntamenti. Tentorio ha concluso stigmatizzando la decisione dell’Amministrazione comunale che ha ridotto la valenza turistica della festa, mentre invece avrebbe implementarla in vista dell’Expo 2015.
Ecco le parti salienti del comunicato
«Abbiamo fatto un’accurata analisi delle diverse iniziative che vengono oggi raccolte impropriamente sotto il nome di “Festa di S.Alessandro”, ma che - sfrondate da visite guidate, aperture straordinarie, o convegni ed altre attività routinarie che si svolgono anche in vari momenti dell’anno - si riducono di fatto ad un concerto bandistico e ad un monologo teatrale e ci domandiamo la ragione della improvvisa cassazione degli eventi che costituivano ormai una seguitissima tradizione cittadina.
Qualora si invocasse un problema di costi/benefici, si osserva che a fronte di costi relativamente contenuti (somme già disponibili anche per il 2014) gli eventi collegati nella festa di S.Alessandro avevano raccolto negli anni un crescente consenso e un adesione entusiasta stimabile in termini di migliaia di cittadini. Cosa che nessun evento di divulgazione culturale e di festa è stato altrimenti capace di fare sul territorio.
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La Comunità viene inoltre privata di un seguitissimo momento di stretta ed intensa collaborazione tra l’area religiosa e quella laica della città, cancellando di fatto un evento che metteva in rete non solo la Diocesi con l’Amministrazione, ma anche l’Università, la Fondazione MIA, il Teatro del territorio. E negando la possibilità di dare agli studenti del nostro Ateneo un segnale non solo economico di attenzione attraverso le borse di studio intitolate a Sant’ Alessandro.
Si annulla di fatto, nascosta in un collage di cose autonome e sconnesse tra loro, una manifestazione dalla potenziale ulteriore importanza turistica di prospettiva, cosa particolarmente non lungimirante e stridente se avviene proprio mentre la città dovrebbe implementare e favorire ogni evento di grande spettacolarità e attrattività in funzione dell’afflusso legato all’Expo.
Se questo è il primo segnale che la nuova amministrazione della cultura ha voluto emettere.... ci troviamo di fronte ad un gesto non solo di indifferenza culturale nei confronti della città, ma anche autolesionista. In nome di queste concrete considerazioni si chiede conto, tra l’altro, della legittimità di continuare a chiamare Festa di S.Alessandro... ».
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