Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 22 Giugno 2015
San Pellegrino, mille firme contro la Rai
«La tv non si vede: rimborsateci il canone»
Si è conclusa la raccolta firme riguardante la mancata o cattiva ricezione canali Rai a San Pellegrino Terme. Le firme raccolte e inviate sono 1006, la diffida: risolvere il problema entro 90 giorni e restituire ai cittadini il canone 2015. Il sindaco Vittorio Milesi: «L’altissima adesione all’iniziativa è una conferma della gravità del problema e dell’assoluta, urgente necessità di una sua rapida soluzione».
Nel dettaglio, sono 958 i cittadini residenti nel Comune di San Pellegrino Terme che hanno firmato la petizione e 48 i non residenti. L’iniziativa di San Pellegrino tecnicamente è una petizione collettiva-diffida ai sensi del D.Lgs. 198/2009, nella quale si legge, tra l’altro: «Il territorio comunale di San Pellegrino Terme non risulta adeguatamente coperto dal digitale terrestre e nonostante le ripetute segnalazioni e richieste di intervento per l’eliminazione dei disservizi, si continuano a riscontrare le seguenti situazioni». In paese non si ricevono 12 dei 15 canali Rai su tutto il territorio comunale, la ricezione è «a singhiozzo con oscuramento totale o parziale dello schermo durante le trasmissioni dei segnali di RAI1, RAI2 e RAI3 su gran parte del territorio comunale».
«Vane –si legge nella petizione – sono risultate la reimpostazione dei canali e la manutenzione (onerosa) delle antenne tentata da alcuni e l’estensione e la diffusione del disservizio sul territorio sono la prova che il malfunzionamento della tecnologia è imputabile non agli impianti domestici ma al concessionario del servizio pubblico radiotelevisivo».
I firmatari della petizione «diffidano la Rai-Radio Televisione Italiana Spa, in persona del legale rappresentante pro-tempore a garantire, entro il termine di 90 giorni dalla notifica del presente atto, alla diffusione di tutte le trasmissioni televisive di pubblico servizio con copertura integrale del Comune di San Pellegrino Terme e a rimuovere le cause dei disservizi e del malfunzionamento del digitale terrestre in detta area» inoltre chiedono «la restituzione del canone di abbonamento al servizio radiotelevisivo pubblico relativo all’anno 2015 già versato».
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