Cronaca
Domenica 06 Aprile 2003
San Giovanni Bianco, festa della Sacra Spina, migliaia i partecipanti ai festeggiamenti
San Giovanni Bianco, festa della Sacra Spina,migliaia i partecipanti ai festeggiamenti Sono migliaia le persone che hanno partecipato quest’oggi alla tradizionale festa organizzata a San Giovanni Bianco per le celebrazioni della Sacra Spina, la reliquia della Corona di Cristo custodita nel paese della Val Brembana dal 1495.
La festa è stata aperta ieri pomeriggio alle 16 con l’esposizione solenne della reliquia sull’altare centrale della chiesa parrocchiale. Alle 19 il vescovo di Crema, monsignor Angelo Paravisi, ospite fisso della festa, ha celebrato la Santa Messa, mentre alle 21.30 si è svolto lo spettacolo pirotecnico e i tradizionali falò che hanno illuminato il paese, reso ancor più suggestivo da migliaia di lumini esposti, in occasioni della festa, su case, ponti, prati e in riva al fiume Brembo.
Secondo le prime stime delle forze dell’ordine, sono state almeno 15 mila le persone che hanno partecipato alle manifestazioni e ai festeggiamenti: prese d’assalto le bancarelle e il luna park, per raggiungere la festa si sono formate lunghe code che hanno bloccato il traffico fino all’altezza di San Pellegrino. Le celebrazioni religiose sono proseguite questa mattina alle 10.30 con il solenne pontificale di monsignor Edward Nowak, arcivescovo polacco e segretario della Congregazione per la causa dei Santi.
Intorno a mezzogiorno ha partecipato ai festeggiamenti anche Pietro Zignoni, di Genova, ultimo discendente di Vistallo Zignoni, il soldato di San Giovanni Bianco che nel 1495, da Venezia, portò la Spina al suo paese.
Pietro Zignoni, per la prima volta a San Giovanni Bianco, è stato premiato dal Comune. Alle 15 si è poi svolta la processione con la reliquia, portata da monsignor Novak, mentre alle 18 le celebrazioni si sono concluse con la Santa Messa della riposizione durante la quale la reliquia della Corona di Cristo è stata riposta nel tempietto dove viene custodita durante l’anno.
(06/04/03) Su L’Eco di Bergamo del 07/04/03
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