Cronaca
Giovedì 19 Luglio 2018
Sammy Basso realizza il suo sogno
Si è laureato in fisica con 110 e lode
Sammy Basso è il simbolo italiano della ricerca contro la Progeria (malattia dell’invecchiamento precoce) ed oggi, a 22 anni, ha coronato una delle tappe più importanti della sua vita, laureandosi in Scienze Naturali all’Università di Padova.
Nelle foto dell’evento, Sammy, con la corona d’alloro in testa, è ancora più sorridente di come non sia apparso in ogni sua apparizione pubblica. Oltre al suo impegno pubblico per la lotta alla progeria, Sammy non ha mai smesso di studiare. E i risultati si sono visti con il conseguimento della laurea. L’ateneo patavino in questi anni ha attivato una sinergia tra ufficio disabilità, personale docente e tecnico che ha reso possibile il percorso inclusivo di Basso. Proprio per il virtuoso movimento sviluppatosi in questi anni, alla laurea sono state invitate come membri della commissione la prorettrice alla Didattica Daniela Mapelli e la delegata in Materia di Inclusione e Disabilità Laura Nota; era presente anche il co-tutor, prof.
Carlos Lopez Otin (Instituto Universitario de Oncologia, Universidad de Oviedo, Spagna), presso il quale Sammy ha fatto la tesi sulla progeria in Erasmus. Quella di cui è affetto il giovane vicentino (vive a Bassano del Grappa) è la sindrome di Hutchinson-Gilford (HGPS), conosciuta in gergo comune come malattia dell’invecchiamento precoce. Il nome deriva dal greco e significa «prematuramente vecchio».
Nel 2016 Sammy è stato ospite della scuola Imiberg - dove ha dialogato sul palco con Gianvito Martino, ricercatore di livello internazionale – per raccontare la sua storia davanti a più di 200 persone.
«La progeria mi impedisce di fare tante cose che per gli altri sono del tutto normali – ha detto lui – come correre o saltare. Di fatto è un muro, che però ritengo possa essere scalato e forse anche scavalcato. Addirittura grazie alla progeria ho potuto girare il mondo e conoscere ragazzi meravigliosi che mi hanno dato tanto». Ma è sicuramente Sammy, con il suo bagaglio di esperienze personali interiori e di vita vissuta, che ha qualcosa da insegnare agli altri ed è certo che nel corso dell’incontro bergamasco abbia fatto centro.
«Non cambierei niente della mia vita – ha spiegato rispondendo involontariamente a una domanda che molto probabilmente si pongono in tanti ogni volta che lo ascoltano –. Ho vissuto un’infanzia felicissima e attorno a me ho tanti amici e tutti mi sono sempre vicini. Ma soprattutto ho una famiglia che è sempre stata determinante per me, che ha sofferto più di me e con la quale formiamo una squadra imbattibile. E poi ho sempre avuto una fede eccezionale che mi sostiene nei momenti più complicati». La progeria è una malattia genetica rarissima caratterizzata dalla comparsa di un invecchiamento precoce che colpisce un bambino ogni 4-8 milioni di nati. Secondo il sito dell’associazione italiana progeria, nel mondo ci sono circa 70 bambini affetti da questa sindrome. Attualmente in Italia ci sono 5 casi di progeria. Sammy Basso da anni è il volto dell’Associazione Italiana Progeria, nata dall’idea di Laura e Amerigo, i suoi genitori, che l’hanno fondata nel 2005, quando il loro figlio aveva 10 anni. Nel sito Progeria Italia, Laura e Amerigo raccontano interamente la vicenda che li ha portati a fare rete per cercare di fare ricerca su una malattia così rara.
Sammy si era guadagnato i titoli di giornali e siti già nel 2013, quando dopo aver scritto una lettera a Papa Bergoglio, complimentandosi per il modo schietto e diretto con cui si rivolgeva alla gente, aveva ricevuto a casa la telefonata del Pontefice. Il Papa, al quale aveva risposto la mamma del ragazzo, aveva dovuto anche richiamare, perchè Sammy era a scuola, al liceo.
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