Salvini contro Renzi e la Fornero
In piazza a Roma mille bergamaschi

C’erano anche un migliaio di leghisti bergamaschi a Roma per ascoltare il leader del Carroccio, Matteo Salvini. E lui ha infiammato piazza del Popolo attaccando Renzi e insultando all’ex ministro del Welfare, Elsa Fornero.

«Il problema non è Renzi - ha detto Salvini chiudendo la manifestazione - è il servo sciocco, è una pedina di Bruxelles, è lo strumento di sinistra. Il problema non è Alfano, tranne per se stesso, il problema sono le politiche che portano avanti».

Salvini si era presentato indossando una maglietta a sostegno del benzinaio di Nanto che ha ucciso un rapinatore e dicendo: «Io sto con Stacchio. Con chi difende il territorio».

«Sfida a Renzi - ha detto - in casa sua. Renzi ha scelto i grandi, Confindustria, Autostrade, Marchionne, le società di gioco d’azzardo e Equitalia. Oggi lanciamo la sfida dell’Italia dei piccoli, dei medi, degli artigiani, degli imprenditori e dei produttori».

Da Roma Salvini ha voluto far pertire «la sfida per conquistare il Paese. Oggi lanciamo un percorso, ma non solo per il centrodestra: ambisco a parlare a tutti, anche ai delusi di Renzi e agli ex grillini».

Ha auspicato le dimissioni del governo. «Cancelleremo la legge Fornero e vaffa... alla Fornero e a chi l’ha portata al governo».

E sulle tasse: «Il primo ladro, strozzino che c’è in Italia si chiama Stato, Equitalia, Agenzia delle Entrate. Non ci sono i moderati». E ha aggiunto: «Noi introdurremo l’aliquota fiscale secca al 15%, e saranno gli svizzeri a mettere i soldi in Italia».

Non poteva mancare una stoccata sulla vicenda dei marò. «Riportiamo a casa i Marò e mandiamo Renzi e Alfano, così l’India ci dichiara guerra».

Subito dopo l’intervento dal palco di piazza del Popolo, Salvini ha avuto un breve incontro con il sindaco di Verona Flavio Tosi, e il governatore del veneto uscente Luca Zaia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA