Cronaca / Bergamo Città
Domenica 07 Gennaio 2007
Saldi: folla per il primo giorno negozi aperti e caccia all’«affare»
Sono arrivati i saldi. E il centro di Bergamo si è riempito di persone alla ricerca dell’«affare». Negozi aperti, molto movimento, soprattutto per il settore abbigliamento e calzature, ma non solo. I saldi, secondo la normativa vigente, dureranno 60 giorni. Nel periodo dei saldi si prevede che la spesa a famiglia si attesterà sui 130 euro. I capi proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso. Il negoziante ha l’obbligo di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale. Consigli sui saldi vengono sia da Confcommercio sia da Codacons, in particolare ricordando la possibilità di cambiare eventuali prodotti difettati o quella di pagare con carte di credito se il negoziante espone l’adesivo che attesta la relativa convenzione.
L’Ascom di Bergamo ricorda che, per i saldi:
1. non è più richiesta la comunicazione da inviare al Comune;
2. è obbligatorio esporre la merce in saldo - sia in vetrina che all’interno del negozio - con l’indicazione della percentuale di sconto applicata (prezzo normale di vendita e percentuale di sconto);
3. l’eventuale esposizione anche del prezzo scontato è una facoltà e quindi non è più obbligatoria (la percentuale di sconto è sempre obbligatoria);
4. tutta la merce in saldo esposta al pubblico, sia in vetrina che all’interno del negozio, deve avere l’indicazione del prezzo come indicato al punto 2);
5. la merce in saldo deve inoltre essere fisicamente ben distinta e quindi separata in modo chiaro ed inequivoco da quella eventualmente posta in vendita a condizioni ordinarie;
6. i messaggi pubblicitari relativi alle vendite speciali devono essere presentati graficamente in modo non ingannevole per il consumatore;
7. la durata dei saldi è liberamente scelta dall’azienda che li pratica nell’ambito dei 60 giorni stabiliti dalla Giunta Regionale.
(07/01/2007)
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