Ryanair riduce le frequenze a Orio al Serio Lo scalo: «Condizioni per noi troppo sfavorevoli»

La compagnia irlandese leader del mercato low cost ha confermato le sei nuove destinazioni annunciate nei mesi scorsi per Siviglia, Saragozza , Newcastle , Liverpool, Eindhoven e Oslo, ma ha ridotto la frequenza giornaliera (complessivamente sei voli) di tre destinazioni storiche: Francoforte , Bruxelles e Londra. Le novità scatteranno il 25 febbraio. La decisione è stata presa in seguito ad «un disaccordo contrattuale con l’aeroporto», come specificato in una nota del vettore irlandese, secondo il quale «non verrà proseguita l’espansione della sua base con 5 aeromobili come originariamente annunciato a novembre». «Quando avevamo annunciato l’espansione della nostra base di Milano Orio al Serio poco prima della fine dello scorso anno la nostra comprensione dei termini contrattuali era esatta - si legge ancora -. Ryanair avrebbe dovuto realizzare ulteriori risparmi di costi e una espansione nei termini del suo contratto in seguito ad un incremento del 60% nelle presenze presso l’aeroporto e a un incremento nel numero dei passeggeri attraverso l’aeroporto superiore a un milione per anno».

«Sfortunatamente l’aeroporto - dice la nota di Ryanair - sente di non poter onorare una clausola del contratto e con dispiacere abbiamo deciso di cancellare parte della nostra espansione riducendo la frequenze di 3 rotte da Milano a Londra Stansted, Bruxelles Charleroi e Francorte Hahn con effetto dal 25 febbraio 2005. Tutti gli altri servizi da Milano Orio al Serio rimarranno invariati. Ai passeggeri dei voli cancellati verranno offerte alternative sulle medesime rotte».

Motivo del contendere sembrerebbe il co-marketing: nei primi tre anni di attività nello scalo bergamasco, Sacbo ha contribuito al finanziamento delle attività di pubblicità e marketing, come previsto dal contratto. Ora Ryanair ha chiesto che queste condizioni venissero prorogate in futuro e la possibilità di una negoziazione era in effetti prevista dagli accordi. I vertici bergamaschi sostengono però di essersi visti imporre condizioni molto sfavorevoli, senza nessun confronto prima e hanno deciso che la riduzione dei voli rappresenta il male minore, rispetto ad un’espansione pagata a caro prezzo dall’aeroporto.

(15/01/2005)

© RIPRODUZIONE RISERVATA