Rubate e smontate 1.800 auto: presi
I pezzi rivenduti anche nella Bergamasca

In un anno riuscivano a rubare anche 1.800 auto, tutte poi sezionate con cura per rivendere i pezzi sul mercato nero in diverse province, compresa la Bergamasca. Era una banda ben organizzata quella che è stata smantellata da un’indagine nata dalla stazione carabinieri di Cinisello Balsamo (Milano) nel corso di un’indagine iniziata nel marzo 2014 e che oggi, 8 maggio, ha portato a 13 arresti e 4 obblighi di presenza.

Gli arrestati sono tutti pregiudicati di età compresa tra 37 e 60 anni. Uno di loro ha una condanna per associazione di stampo mafioso e omicidio. La banda, secondo le accuse, riusciva a soddisfare in giornata le richieste di pezzi di ricambio da parte di officine compiacenti che poi rivendevano a un prezzo inferiore rispetto a quello di mercato. La refurtiva veniva poi piazzata tra le province di Bergamo, Monza e Brianza, Como, Varese e Brescia.

Non c’era particolare distinzione per le auto da «cacciare», potevano essere vetture di lusso o utilitarie e in tutti i casi la banda riusciva a rubarle utilizzando chiavi passepartout e centraline elettriche esterne. Il loro punto di ritrovo era un bar di Cinisello da cui decidevano il piano della giornata.

Nelle foto sopra e sotto i fotogrammi di un filmato che documenta uno dei furti addebitati al gruppo, all’interno di un parcheggio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA