Ruba nello studio del suo legale
E a processo va senza il difensore
In manette è finito per il furto su un furgone in sosta, ma a metterlo ulteriormente nei guai potrebbe stato un gesto di pochi giorni precedente, e per cui potrebbe arrivargli una denuncia: un altro furto, ma questa volta nello studio del suo stesso avvocato.
In manette è finito per un reato – almeno per lui – ormai abbastanza frequente, vale a dire il furto su un furgone in sosta, ma a metterlo ulteriormente nei guai potrebbe stato un gesto di pochi giorni precedente, e per cui potrebbe arrivargli una denuncia: un altro furto, ma questa volta nello studio del suo stesso avvocato. Che quindi, per ovvie ragioni, ieri non lo assisteva a processo.
Protagonista della vicenda M. P., 61 anni, calabrese da anni nella Bergamasca, una fedina penale iniziata negli anni Settanta e senza fissa dimora. Mercoledì in pieno pomeriggio un agente del Commissariato di Treviglio lo ha notato nella zona di via D’Alzano, mentre sbirciava all’interno delle vetture in sosta: po lo ha rivisto con un giubbotto e un computer portatile.
Ma aveva anche rubato nello studio legale che lo seguiva: convocato per una pratica, era rimasto da solo nella stanza del collega del suo legale; quando se ne è andato all’appello mancava un portafoglio con 250 euro.
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