Sono 42 le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip del Tribunale di Milano nell’ambito di un’inchiesta che ha sgominato un’organizzazione affiliata alla ’ndrangheta calabrese che operava sull’asse Calabria-Lecco. Secondo gli inquirenti, nel Nord Italia veniva fatto convergere il denaro sporco, che era riciclato in locali notturni, ristoranti, bar e imprese edili di persone affiliate al clan. Proprio in un bar di Calolziocorte (il titolare è una delle 42 persone colpite dai provvedimenti del gip milanese), secondo gli uomini delle squadre mobili di Lecco e Milano - che hanno condotto la maxi inchiesta con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Milano -, avvenivano i summit del clan, legato alla famiglia calabrese dei Trovato. Nel locale, dove venivano rispettati riti come il bacio tra affiliati, si pianificava il traffico di droga, in particolare verso la Svizzera. Il clan gestiva anche il traffico di armi. Delle 42 persone colpite da custodia cautelare, cinque abitano a Calolziocorte.(14/12/2006)
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