Rom ucciso, il sospettato confessa:
«Ho sparato io, volevo solo spaventarlo»
Roberto Costelli, 39 anni, disoccupato di Calcio incensurato, ha ammesso di aver sparato un mese fa contro i camper dei nomadi: un colpo aveva raggiunto Roberto Pantic, 43 anni, uccidendolo.
Davanti al gip Alberto Viti ha confessato di aver sparato, ma non per uccidere il rom, bensì semplicemente per spaventarlo. Arresto convalidato in carcere con l’accusa di omicidio volontario.
Costelli formalmente si trovava in carcere a Bergamo da lunedì 23 marzo con l’accusa di coltivazione di droga, perché a casa sua, a Calcio, i carabinieri gli hanno trovato 12 chili di marijuana e 17 piantine. Ma l’arresto dell’ex paracadutista, era scattato anche nell’ambito delle indagini sulla morte di Roberto Pantic, un nomade di 43 anni, incensurato, raggiunto da un colpo di pistola, la notte del 22 febbraio scorso, mentre dormiva su uno dei suoi due camper (sui quali c’erano anche la moglie, i loro dieci figli e la compagna del figlio maggiore, tutti illesi) posteggiati nella campagna di Calcio.
Costelli era infatti fortemente indiziato anche di essere l’autore dell’omicidio: avrebbe esploso cinque colpi di pistola contro i due camper, pare per un gesto dimostrativo contro i nomadi, e sembrava avesse già indicato agli inquirenti anche il luogo dove nascondeva la pistola, a casa, ora al vaglio del Ris di Parma.
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