Roby Piantoni di Colere e Marco Astori di Dossena hanno raggiunto la vetta dell’Everest, il tetto del mondo, dal versante Nord, quello tibetano, toccando i mitici 8.850 metri. Partiti a metà aprile alla volta di Kathmandu, da lì hanno iniziato la bella quanto faticosa avventura, dopo quella dello scorso anno compiuta con Mario Merelli e Domenico Belingheri, sulla vetta centrale del Broad Peak in Pakistan. «Prima o poi per l’Everest bisogna passarci – aveva detto Roby Piantoni alla partenza –, quest’anno si è presentata l’opportunità di andarci sul serio e non me la sono lasciata sfuggire». E l’ottomila per eccellenza è stato conquistato. La notizia è giunta dal telefono satellitare degli alpinisti ed è rimbalzata sui siti internet www.fancymountain.com e www.robypiantoni.it attraverso i quali amici e appassionati degli alpinisti hanno seguito giorno dopo giorno la loro impresa.Partiti il giorno di Pasqua, dopo i soliti preparativi a Katamandu sono giunti, in fuoristrada, fino a Lhasa, la capitale del Tibet. Da qui hanno proseguito per il campo base cinese a quota 5.200 per l’acclimatamento. Al campo base avanzato, quota 6.330 hanno portato una stazione meteo del peso di circa 30 chili. Si tratta della stazione meteo completa più alta della Terra e servirà per rilevare dati sull’irraggiamento, l’umidità e le altre condizioni d’alta quota da utilizzare in alcune ricerche di cui si sta occupando l’Università di Firenze. A 7000 metri i due alpinisti hanno montato il campo 1, da qui hanno seguito tutta la cresta Nord fino a montare il campo 2 a 7.800 metri. Dopo aver passato la cosiddetta «soglia della morte» hanno montato il campo 3 a 8.300 metri. Quindi l’assalto finale alla vetta: alle ore 9 nepalesi di oggi Roby e Marco hanno conquistato la cima.(26/05/2006)
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