Riuniti, sospeso Rossattini Indagine su presunte tangenti

Stefano Rossattini, direttore generale degli Ospedali Riuniti di Bergamo, è stato sospeso dall’incarico questa mattina, su richiesta della Procura della Repubblica di Bergamo. La richiesta è legata ad un’indagine su un presunto giro di tangenti, che avrebbe portato all’iscrizione di diverse persone nel registro degli indagati. La sospensione, decisa dal gip Patrizia Ingrascì, avrà la durata di due mesi. Le funzioni del Direttore Generale saranno da oggi svolte dal Direttore Amministrativo Carlo Bonometti.

L’inchiesta, coordinata dal pm Paolo Salvatore e cominciata tra settembre e ottobre 2003, avrebbe portato alla luce quattro situazioni su cui si è concentrata l’attenzione degli investigatori, nel periodo in cui Rossattini ha svolto l’incarico di direttore generale dell’Asl di Bergamo (dal primo gennaio ’98 al 31 dicembre 2002) e in quello attuale ai vertici dei Riuniti (dal primo gennaio 2003). Rossattini, dietro corresponsione di somme di denaro, avrebbe conferito incarichi professionali ad una stessa persona senza rispettare le procedure di selezione previste dalla legge. Inoltre avrebbe dato via libera al provvedimento che consentiva ad una clinica privata di effettuare esami clinici in regime di convenzione pur con macchinari giudicati inidonei da parte degli stessi ispettori dell’Asl. Sempre dietro versamento di denaro, sarebbero stati poi assegnati appalti di servizi vari presso l’Asl prima e presso i Riuniti poi. L’ultimo episodio rilevato dagli inquirenti risalirebbe al 2004 e vi sarebbe un versamento di 60 mila euro. La Procura, che sarebbe in possesso dei documenti bancari dei passaggi sospetti di denaro, inizialmente aveva chiesto per Rossattini il provvedimento delle misure cautelari. Nessuna indiscrezione, intanto, su altre persone coinvolte dall’inchiesta. Si sa solo che alcuni di loro sarebbero bergamaschi.

(04/02/2005)

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