Rischiano di pagare 150 mila euro
per lo scherzetto dell’allarme bomba

Rischiano di dover rimborsare uno a uno i 150 mila euro di danno causato dal loro «scherzo» dell’allarme bomba sul volo Ryanair Lamezia-Orio.

Lo scherzo è stato organizzato il 4 settembre scorso da due persone, residenti nel Bresciano e ora indagate a piede libero con l’accusa di procurato allarme in concorso tra loro.

L’importo di 150 mila euro è la somma delle spese che lo Stato ha dovuto sostenere per azionare la macchina antiterrorismo che è scattata, come prevede la prassi, dopo la loro telefonata al centralino dell’aeroporto di Lamezia.

Nelle prossime ore i due saranno infatti denunciati – assicura la polaria calabrese – anche alla Corte dei conti di Catanzaro perché provveda ad avviare la procedura per la richiesta di rimborso dell’ingente somma. Sempre che Ryanair, oppure qualche passeggero, non decidano di chiedere a loro volta un rimborso in sede civile per il danno (materiale o biologico, anche se nessuno si era in realtà fatto male e nessun passeggero si era reso conto di nulla): in tal caso le cifre rischiano infatti di crescere esponenzialmente.

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