Risarcito l’ex manager della Pausini
La sentenza arriva dopo sette anni

Ci sono voluti sette anni di travagliato iter processuale, passato attraverso due sentenze di proscioglimento emesse dal gup di Bergamo (nel 2009 e nel 2011) e altrettante della Corte di Cassazione che le annullavano.

Ci sono voluti sette anni di travagliato iter processuale, passato attraverso due sentenze di proscioglimento emesse dal gup di Bergamo (nel 2009 e nel 2011) e altrettante della Corte di Cassazione che le annullavano.

Alla fine, ieri è arrivata anche la sentenza di primo grado, a Bergamo, di una vicenda che, inizialmente, aveva coinvolto come imputata anche la cantante Laura Pausini (assolta in via definitiva dalla Cassazione): a farne le spese, condannate la prima per diffamazione aggravata a mezzo stampa e la seconda per omesso controllo, le giornaliste Candida Morvillo e Maria Latella, all’epoca dei fatti contestati rispettivamente giornalista e direttrice del settimanale «A», stampato alla Eurogravure di Treviglio.

Il giudice Massimiliano Magliacani ha condannato Candida Morvillo a 600 euro di multa e la direttrice Maria Latella a 400 euro, in entrambi i casi con pena sospesa. Alla parte civile, l’ex fidanzato ed ex manager della Pausini Alfredo Cerruti, 40 mila euro di risarcimento provvisionale, in attesa che il giudice civile quantifichi l’esatto ammontare.

All’origine della vicenda una intervista pubblicata sul settimanale «A» il 7 giugno del 2007. Nel testo compariva l’affermazione (senza punto interrogativo) della giornalista «Il fidanzato le rubò dei soldi», con a seguire la frase attribuita alla Pausini «Abbiamo una causa in corso, non è il caso di parlarne». L’ex fidanzato Alfredo Cerruti aveva querelato, sembrando dal testo che ci fosse in corso una causa contro di lui per furto, cosa non vera.

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