Rimosso lo striscione per Monella
I leghisti non ci stanno
L’amministrazione comunale di Cividate al Piano ha rimosso dalla facciata del municipio lo striscione inneggiante «Grazia per Antonio Monella» che venne appeso nell’ottobre 2014 dalla precedente amministrazione leghista dopo la votazione in Consiglio comunale.
Ora i leghisti cividatesi che in Consiglio sono rappresentati in minoranza da Giovanna Moleri e Adriano Balestra, quest’ultimo vittima, la sera del 9 dicembre scorso insieme al papà Giovanni, di una violenta aggressione nell’azienda di famiglia, la «Bm costruzioni», interrogano il sindaco per conoscere la motivazione della rimozione dello striscione.
«È scelta di decoro o scelta politica? Il sindaco sta dalla parte dei delinquenti o di chi si difende? La Lega Nord sta con Antonio Monella» si legge in un volantino affisso in paese. Il sindaco Gianni Forlani, che guida la maggioranza «Comunità Democratica», si è dichiarato «dalla parte della legge. So di persone che, come Antonio Monella, hanno subìto aggressioni e attendono ancora, a distanza di tempo, giustizia; così come il caso del nostro concittadino Balestra. La legge deve essere rispettata da tutti, non possiamo pretendere noi di giudicare una persona che per difendersi ha ucciso. Non è lasciando la libertà di armarsi ai cittadini che si risolve il problema della violenza perché, come ci insegna la storia, la violenza genera violenza».
Sull’interrogazione il sindaco ritiene che l’amministrazione abbia agito «dando piena attuazione agli impegni contenuti nella mozione approvata dal Consiglio comunale il 15 ottobre 2014. Il periodo di affissione non era precisato – evidenzia il sindaco –, pertanto ci è sembrato adeguato alle finalità del sostegno alla richiesta di grazia, il periodo trascorso di oltre nove mesi. Non è certo con uno striscione che si risolve il problema della violenza, ma partendo dalla scuola, dall’educazione in famiglia, dal rispetto dei diritti dell’altro, italiano o straniero che sia».
La Lega ha avanzato anche una proposta di «priorità di trattamento dei cittadini» in linea con quanto deciso a Telgate dal sindaco Fabrizio Sala. «Chiediamo al sindaco di esprimere un parere sull’opportunità d’intraprendere un’iniziativa analoga a quella messa in campo a Telgate: qui il sindaco, facendosi carico delle situazioni di disagio dei suoi cittadini, li ha invitati a compilare un modulo conoscitivo della situazione economica, al fine di richiedere l’attivazione del contributo personale giornaliero di 37 euro – spiega Giovanna Moleri –. Anche a Cividate, come a Telgate, ci sono giovani che non trovano lavoro, genitori in mobilità o cassa integrazione che faticano a fronteggiare la quotidianità, anziani con pensioni irrisorie. Attendiamo un pronunciamento del sindaco su tale proposta».
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