Rientrerà in settimana in Romania, probabilmente già entro mercoledì, la salma di Costel Ionut Mihalache. Il cognato e la sorella del 24enne - ucciso con un colpo di pistola alla schiena che ha reciso l’aorta - hanno già ottenuto il nulla osta dalla magistratura per il della bara in patria, dove è attesa per il funerale.
Sul fronte delle indagini - dopo il rilascio dell’uomo finito in cella con l’accusa di sfruttamento della prostituzione e dell’immigrazione clandestina - non arrivano novità di rilievo: il ritrovamento a Grantorto, in provincia di Padova, dell’auto del testimone sarebbe un’ulteriore conferma, secondo i carabinieri, che l’uccisione sia maturata nell’ambiente dello sfruttamento della prostituzione sull’asse Padova-Bergamo. L’immigrato rilasciato - regolare, incensurato e con un lavoro, così come la vittima - è stato rimesso in libertà per mancanza di gravi indizi di colpevolezza: si trovava, è vero, sull’auto con la quale il suo connazionale ferito è stato portato dal luogo della sparatoria, sulla provinciale 91, fino a Selva di Zandobbio per essere affidato al cognato, però non ha saputo fornire elementi utili a ricostruire il delitto. Gli accertamenti dei carabinieri comunque proseguono: dieci immigrati sono stati sottposti alla prova dello «stub», un test più avanzato rispetto al vecchio «guanto di paraffina». La risposta è attesa in settimana dal Ris di Parma.
(06/11/2005)
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