Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 19 Febbraio 2010
Rette degli asili nido comunali
Bergamo è la terza città più cara
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Caro rette - Dura la vita per le giovani coppie, fra difficoltà nel far accedere i propri figli ad asili comunali, alti costi e disparità economiche anche all'interno della stessa regione: si registra una differenza di ben 340 euro tra il capoluogo lombardo più caro, Lecco, e il meno caro, Milano (232 euro). Rispetto al 2007/08, nel 2008/09 le tariffe sono rimaste invariate in tutti i capoluoghi ad eccezione di Sondrio (+6%) e Varese (-9,2%), con il risultato che la media regionale è rimasta pressocché invariata (-0,3%). On line su www.cittadinanzattiva.it l'indagine completa a carattere nazionale.
L'analisi, svolta dall'Osservatorio prezzi & tariffe di Cittadinanzattiva, ha considerato una famiglia tipo di tre persone (genitori e figlio 0-3 anni) con reddito lordo annuo di 44.200 euro e relativo Isee di 19.000 euro. I dati sulle rette sono elaborati a partire da fonti ufficiali (anni scolastici 2007/08 e 2008/09) delle Amministrazioni comunali interessate all'indagine (tutti i capoluoghi di provincia). Oggetto della ricerca sono state le rette applicate al servizio di asilo nido comunale per la frequenza a tempo pieno (in media, 9 ore al giorno) e, dove non presente, a tempo ridotto (in media, 6 ore al giorno), per cinque giorni a settimana.
Liste d'attesa - In Lombardia, secondo la banca dati del Ministero dell'Interno sulla fiscalità locale aggiornata al 2007, ci sono 627 asili nido comunali per 24.763 posti disponibili. Il maggior numero di asili è presente in provincia di Milano (336, con 14.047 posti), mentre la provincia di Sondrio ne registra il numero minore (solo 4, con 162 posti). A fronte di 29.426 domande presentate, in Lombardia il 16% dei richiedenti rimane in lista di attesa, a fronte di una media nazionale del 25%. Considerando unicamente i capoluoghi di provincia lombardi, Varese presenta le liste di attesa più alte con il 39% di domande respinte, seguita da Brescia (33%) e Sondrio (30%).
Il commento - «Il tema degli asili nido comunali - commenta Liberata Dell'Arciprete, segretario di Cittadinanzattiva in Lombardia - va dunque analizzato sotto un duplice aspetto: liste di attesa e tariffe. Sulla prima questione esprimiamo apprezzamento per l'iniziativa regionale relativa all'approvazione di uno stanziamento, pari a 18 milioni di euro, per la realizzazione di nuovi asili nido (DGR del 16 settembre 2009). Questo però non basta a sostenere la famiglia, infatti altro punto dolente è quello delle tariffe che come abbiamo visto si aggirano intorno ai 402 euro al mese. Ci aspettiamo che con queste amministrative i candidati prendano impegni concreti e misurabili su questo fronte. Federalismo, d'altra parte, vuol dire soprattutto questo: prendersi impegni e mantenerli. E quello degli asili nido è un modo concreto e non retorico di prendersi cura delle famiglie e dei loro bisogni».
Le 10 città più care e quelle meno care - Calabria la regione più economica (120 euro), Lombardia la più
costosa (402 euro). Nella top ten delle 10 città più care, tra quelle che offrono il servizio a tempo pieno, si
confermano, rispetto al 2007/08, Lecco, Belluno, Bergamo, Mantova, Sondrio, Treviso, Cuneo,
Pordenone e Vicenza, mentre Udine subentra a Varese. Nella graduatoria delle 10 città meno care,
prevalgono le realtà del Centro-Sud. In assoluto, la città più economica risulta Cosenza, seguita da
Roma, Chieti e Reggio Calabria.
Copertura potenziale del servizio - Facendo un confronto tra i posti disponibili e la potenziale utenza (numero di bambini in età 0-3 anni) in Lombardia la copertura potenziale del servizio è del 6,4%, a fronte di una media in Italia del 5,8%.
Occupazione femminile - In Lombardia, l'occupazione femminile arriva al 55,9%, valore superiore alla media nazionale (46,1%).
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