Resta in carcere l’operaio di Villa d’Almè accusato di tentato omicidio del figlioletto

Il Tribunale del riesame di Brescia ha rigettato l’ istanza di scarcerazione presentata da Mauro Angarano, legale dell’operaio di 36 anni, di Villa d’ Almé, arrestato l’ 11 maggio con le accuse di tentato omicidio, maltrattamenti e lesioni aggravate nei confronti del figlio di tre mesi. L’uomo si è sempre dichiarato estraneo ai fatti. L’ accusa, a sostegno della propria posizione, ha prodotto i referti dei medici degli Ospedali Riuniti (dove il bimbo è tuttora ricoverato e in costante miglioramento) e le immagini riprese da una telecamera posizionata all’ interno della camera in cui il piccolo è curato. Da quando non incontra più il padre a cui il Tribunale dei minori ha tolto nei giorni scorsi anche la patria potestà e disposto l’ allontanamento, le fratture e gli ematomi sul corpo del bambino sono scomparsi rendendo così poco credibile l’ipotesi di una malattia genetica.

Le motivazioni della sentenza del Riesame saranno rese note lunedì.

(03/05/2005)

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