Renzi: «Tassa prima casa, via nel 2016
Immigrati, non rinunciamo all’umanità»

Due ore fitte di intervento. Due ore in cui il premier e segretario del Pd, Matteo Renzi, cerca di fare il tagliando a governo e partito tracciando la rotta del prossimo futuro.

E lo fa toccando tutti i temi al centro dell’agenda politica. Ecco i punti salienti del suo intervento all’Assemblea Dem.

Prima casa: «Se faremo le riforme nel 2016 elimineremo noi, perché gli altri hanno fatto la finta, la tassa sulla prima casa, l’Imu agricola e sugli imbullonati».

Rivoluzione copernicana per le tasse: «Nel 2017 ci sarà un intervento Ires e Irap e nel 2018 interventi su scaglioni Irpef e su pensioni. Se continueremo a tenere in pista il cantiere delle riforme, come credo, nel 2016 faremo una sforbiciata delle tasse che proseguirà nel 2017-18 in maniera puntuale. Per cinque anni avremo un impegno di riduzione delle tasse che non ha paragoni nella storia di questo Paese. Una rivoluzione copernicana, senza aumentare il debito».

Immigrazione: «Discutiamo di tutto ma restiamo umani di fronte a un dolore che ha diritto alla dignità. Se una bambina muore non permettiamo che per un punto nei sondaggi si rinunci a essere persone umane».

Opposizioni: «Tre avversari ci fanno paura: il populismo 5 Stelle, la sinistra radicale che qualcuno dice sia possibile anche se noi pensiamo sia improbabile, e la destra becera della Lega nord: sognavano la nuova destra italiana e si trovano Matteo Salvini. Questi tre avversari meritano rispetto ma li dobbiamo considerare per quello che sono, dobbiamo smettere di preoccuparci».

Terrorismo: «Rivolgerò un appello alle altre forze politiche per un tavolo di lavoro congiunto contro il terrorismo internazionale, perché ci sia condivisione anziché usare le questioni di sicurezza per litigare nella politica interna».

Unione europea: «Troppe falsità sul rapporto con l’Europa. Siamo fra i contribuenti più forti dopo Germania e Francia. Noi siamo una colonna portante dell’Europa non lo zimbello. L’Italia è debole solo nel racconto autoflagellante di se stessa».

Debito pubblico: «Va tenuto sotto controllo. Rispetteremo i parametri nei prossimi tre anni. Non vogliamo che la curva del debito continui a crescere. È una spina nel fianco indiscutibile ma la stragrande maggioranza è in mano italiana».

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