Cronaca / Valle Cavallina
Giovedì 07 Agosto 2014
Rapinarono le Poste a Tagliuno
Quattro mesi d’indagini: presi
Dopo circa quattro mesi i carabinieri hanno arrestato i presunti autori della rapina all’ufficio postale di Tagliuno, frazione di Castelli Calepio, messa a segno a ottobre 2013. Grazie alle testimonianze e alle immagini dei sistemi di video sorveglianza è stato possibile ricostruire il tutto.
Dopo circa quattro mesi i carabinieri hanno arrestato i presunti autori della rapina all’ufficio postale di Tagliuno, frazione di Castelli Calepio, messa a segno a ottobre 2013.
Giovedì mattina ad Albano Sant’Alessandro, Castelli Calepio e Reggio Calabria sono state eseguite dai militari di Grumello del Monte e di Reggio Calabria Gallina tre misure cautelari: un’ordinanza di custodia in carcere, una agli arresti domiciliari e una per l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
I tre sono accsuati in concorso tra loro dei reati di rapina, ricettazione e porto abusivo di armi: si tratta di C.F., italiano del ’53 con precedenti per reati specifici, V.G., italiano dell’’83 con precedenti per violazioni sulla normativa concernete le armi e di L.F., italiano del ’58 incensurato. Tutti nullafacenti.
Durante il colpo in due avevano fatto irruzione, travisati con passamontagna e cappellini da baseball, armati di pistola e coltello, e si erano fatti consegnare dalle persone presenti poco più di 700 euro.
Grazie alle testimonianze delle persone offese e alle immagini dei sistemi di video sorveglianza è stato possibile ricostruire dettagliatamente la dinamica della rapina ed individuare l’autovettura utilizzata dai malviventi per raggiungere il luogo del delitto e darsi poi alla fuga.
Nella fase successiva delle indagini, svolte anche con l’impiego di strumentazione tecnica, è stato possibile individuare tre sospettati: i due uomini che avevano materialmente messo a segno il colpo e un terzo che faceva il “palo”.
Al fine di acquisire ulteriori elementi sono state eseguite nei confronti dei tre soggetti perquisizioni domiciliari: sono stati rinvenuti così una pistola scacciacani priva del tappo rosso, una confezione di cartucce a salve, una parrucca, diverse fascette in plastica e due cappellini da baseball, tutti oggetti utilizzati per mettere a segno colpi.
Il gip del Tribunale di Bergamo, concordando con le risultanze investigative e su richiesta del pm titolare delle indagini, ha emesso le citate cautelari, eseguite tutte con esito positivo.
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