Ragazze cinesi erano costrette a prostituirsi in case d’appuntamento allestite in diverse città. Con questa accusa gli agenti della squadra mobile di Messina hanno eseguito stamani a Milano, Genova, Caserta, Bergamo e Vercelli, 8 ordinanze di custodia cautelare in carcere. L’accusa è di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Per sei indagati, di nazionalità cinese, è stata disposta la custodia cautelare in carcere, mentre agli altri due, italiani, gli arresti domiciliari. Le indagini della polizia erano state avviate lo scorso gennaio, dopo che a Messina era stato individuato, attraverso l’inserzione su un quotidiano locale, di un appartamento in cui donne cinesi si prostituivano. Gli investigatori hanno così individuato una organizzazione che, oltre a gestire case d’appuntamento a Messina, aveva il controllo di analoghe case a Ferrara, Bergamo, Caserta e Cremona. E ve ne sarebbero anche a Gorizia, Varese, Udine, Sassari, Genova e Treviso. A guidare l’organizzazione vi era una cinese, con permesso di soggiorno, in grado di far arrivare in Italia, clandestinamente, giovani donne cinesi che poi venivano avviate alla prostituzione.(06/12/2007)
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