«Quel chiosco in via Baschenis
è l’unico ricordo che ho di mio padre»

«Quel chiosco è l’unico ricordo che mi è rimasto del mio indimenticabile padre. Non deve essere abbattuto». Mentre rivolge il suo appello non riesce a trattenere l’emozione Claudia Rondini, la figlia di Ernesto Rondini, il costruttore della prima stazione di servizio di Bergamo in via Baschenis.

Questa stazione è stata realizzata nel 1938 su terreno comunale dato in concessione a Rondini. Ora il Comune ha deciso di abbatterla per riqualificare la viabilità della zona. Il chiosco (chiuso da più di un mese perché non più a norma) è ancora di proprietà della società Ernesto Rondini che era stata venduta dal suo fondatore nel 1942. Poco prima di morire, all’età di 47 anni, nella Seconda guerra mondiale, silurato da un sommergibile inglese mentre serviva sulla nave Avviso Veloce Diana.

È una storia dimenticata quella di Ernesto Rondini, sottufficiale della Marina militare, croce di guerra al valor militare, dipendente della Magrini di Bergamo e poi fondatore di una catena di distributori di benzina. Ma che ora è stata fatta riemergere dal rischio che il chiosco in via Baschenis venga abbattuto.

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