Cronaca
Giovedì 26 Maggio 2016
Quali le spiagge e acque più pulite?
Gardone e Liguria per il 2 giugno
Il ponte del 2 giugno di avvicina e, anche pensando all’estate, vengono pubblicate le prime ricerche sulle acque e le spiagge più pulite. Che ne dite di farci un salto, almeno virtuale? Le più vicine sono in Liguria, ma c’è anche Gardone, sul lago.
La Liguria è infatti ancora regina. A seguire Toscana e Marche. Quest’anno 152 Comuni rivieraschi (cinque in più del 2015) per 293 spiagge complessive (280 l’anno scorso) e 66 approdi turistici potranno fregiarsi della Bandiera Blu 2016, il riconoscimento internazionale assegnato dalla Foundation for Environmental Education (Fee), che premia la qualità delle acque di balneazione ma anche il turismo sostenibile, l’attenta gestione dei rifiuti e la valorizzazione delle aree naturalistiche.
L’iniziativa, giunta alla XXX edizione, vede ancora sul podio la Liguria con 25 località premiate e due nuovi ingressi (Cerviale e Levanto), davanti a Toscana (19 e un nuovo ingresso, Massa) e Marche (17). La Campania conferma 14 bandiere con un nuovo ingresso (San Mauro Cilento) e un’uscita; stessa sorte per la Puglia, con 11 bandiere, un nuovo ingresso (Carovigno) e un’uscita.
Ecco dove andare in Liguria secondo la Classifica di Bandiera Blu 2016Genova
Chiavari - Marina di Chiavari
Rapallo - Porto Turistico Internazionale Carlo Riva
Imperia
San Lorenzo al Mare - Marina di San Lorenzo
Sanremo - Portosole
S.Stefano al Mare - Marina degli Aregai
La Spezia
Portovenere - Porto di Portovenere
La Spezia - Porto Mirabello
La Spezia - Porto Lotti
Savona
Alassio - Marina di Alassio
Loano - Marina di Loano
Varazze - Marina di Varazze
Celle Ligure - Cala Cravieu
Savona - Vecchia Darsena
Andora - Marina di Andora
Ancora più vicino il lago: la Bandiera Blu è stata assegnata a Gardone Riviera, per la spiaggia più «blu»
.L’Italia è anche al sesto posto in Europa per il livello di qualità delle acque di spiagge, laghi e fiumi dove fare il bagno. La fotografia arriva dall’Agenzia europea dell’ambiente (Aea) sulla base dei dati del 2015 per oltre 21 mila località di Unione europea, Svizzera e Albania.
Secondo l’ultimo rapporto dell’Aea, pubblicato a poco meno di un mese di distanza dall’avvio ufficiale dell’estate 2016, il 96% dei siti di balneazione monitorati in Europa risultano in regola e l’84% di eccellente qualità. L’Italia continua a scalare la classifica, dopo aver conquistato il settimo posto l’anno scorso e l’ottavo nei due anni precedenti. La top ten della qualità dei siti balneabili europei, guidata da Lussemburgo, Cipro, Malta, Grecia e Croazia, taglia fuori Paesi come Spagna (11a), Francia (16a) e Slovenia (20a), mentre Albania e Romania incassano la maglia nera (rispettivamente al 29° e 30° posto).
«Questo è il risultato di 40 anni di investimenti nelle infrastrutture idriche e per la gestione delle acque reflue» spiega il commissario europeo all’Ambiente, Karmenu Vella, che sottolinea: «È il segno del buon funzionamento della legislazione dell’Ue». Nel 1991 a raggiungere gli standard più elevati era appena il 56% dei circa 9.600 siti di balneazione esaminati all’epoca nell’Unione, una percentuale salita all’87% nel 2015.
L’Italia può contare su una qualità dell’acqua eccellente in oltre il 90% dei siti di balneazione. Sono otto in tutto gli Stati membri dell’Ue a incassare questo risultato: Lussemburgo (tutti gli 11 siti di balneazione analizzati), Cipro (99,1% dei siti di balneazione), Malta (97,7%), Grecia (97,2%), Croazia (94,2%), Italia (90,6%), Germania (90,3%) e Austria (90,2%).
Il Belpaese, che da solo ospita un quarto dei siti europei, ha visto un aumento sia delle spiagge al top (da 4.377 a 4.399) sia di laghi e fiumi (da 555 a 596), con un calo dei siti di scarsa qualità (da 107 a 95), questi ultimi concentrati soprattutto fra Campania (22), Abruzzo (19), Calabria (18) e Marche (13). A contare il maggior numero di siti balneabili e di eccellente qualità sono Sicilia (733), Puglia (669), Sardegna (640), Calabria (588), Lazio (378), Liguria (373), Toscana (344), Campania (252) e Lombardia (216).
«In alcune città è persino possibile fare il bagno in stabilimenti balneari pubblici nelle zone portuali» fa notare Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’Aea riferendosi ad esempio al caso di Copenaghen.
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