Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 16 Gennaio 2014
«Province chiuse, sarà un caos
E per i Comuni saranno guai seri»
Quando cerca di spiegare che cosa accadrà con la chiusura delle Province, Ettore Pirovano sembra un fiume in piena: «Sarà un caos e verranno meno molti servizi. Regioni e Comuni non potranno svolgere quelle funzioni oggi alla Provincia».
Quando cerca di spiegare che cosa accadrà con la chiusura delle Province, Ettore Pirovano, a capo dell’amministrazione di via Tasso, sembra un fiume in piena: «Sarà un caos e verranno meno molti servizi. Regioni e Comuni non potranno svolgere quelle funzioni che sono in capo alla Provincia, soprattutto nella fase di trasformazione che dovrebbe essere molto rapida».
«Attualmente sono circa 150 le deleghe ricevute dalla Regione, che fino ad ora non ha gestito nulla direttamente e, mentre ci sono enti regionali come il Veneto che hanno già iniziato a revocare alle Province alcune deleghe per prepararsi al futuro, noi ne abbiamo ricevute anche recentemente, come quella dell’Aua (Autorizzazione unica ambientale)».
Pirovano segnala le funzioni che verranno tolte alla Provincia : «sparisce la difesa e la prevenzione delle calamità, così come la valorizzazione delle risorse idriche ed energetiche e dei beni culturali. Altro grosso tema riguarda la viabilità e trasporti per i quali si parla di pianificazione dei servizi in coerenza con la programmazione regionale. Lo stesso discorso vale per le scuole superiori, mentre per l’edilizia scolastica gli edifici passano di proprietà dalla Provincia ai Comuni, con una dispersione di risorse per la manutenzione ed un aggravio per le amministrazioni comunali. Escono dalle competenze dell’ente anche la protezione della flora e della fauna di parchi e riserve naturali, la caccia e la pesca nelle acque interne; l’organizzazione dello smaltimento dei rifiuti a livello provinciale, il rilevamento, la disciplina e il controllo degli scarichi delle acque e delle emissioni atmosferiche e sonore; i servizi sanitari, di igiene e profilassi pubblica.
Di fronte a cambiamenti così profondi non si è pronti, senza contare che il disegno di legge è ancora in fase di discussione.
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