Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 22 Luglio 2015
Profughi, Lega all’attacco di Gori:
«Bergamo non ne può proprio più»
«Bergamo una città bieca e cinica? (ma il sindaco non ha detto così, ndr) Non diciamo stupidaggini! Brutta e falsa presentazione di Bergamo in Vaticano. Ieri il sindaco Gori non ha fatto un buon servizio alla città». Lo dice un comunicato stampa della Lega Nord.
« Di fronte ai sindaci di New York, Parigi, Bogotà e Madrid - continua il comunicato stampa dei leghisti Luisa Pecce e Alberto Ribolla - ha presentato il nostro capoluogo come una città che “rischia di dimenticare la lezione del Santo Papa Giovanni XXIII, che proprio nella “Pacem in terris” affermò il diritto per ogni essere umano, di “immigrare in altre comunità politiche e stabilirsi in esse” là dove “si ritiene di potersi creare un avvenire per sé e per la propria famiglia”».
«Attenzione sindaco! Il nostro adorato Papa Giovanni, di cui condividiamo tutto, pensava ad un’emigrazione regolata da leggi e passaporti . Forse lei si riferisce al pensiero della Kyenge che sostiene, in spregio di qualsiasi regolamentazione e in maniera unilaterale, il diritto per chiunque di migrare dovunque e il dovere di tutti gli stati di accogliere, dare lavoro e casa sul suo territorio, a chiunque decida di arrivare».
«Offensive le parole di Gori che ha aggiunto ”I migranti vengono cinicamente descritti (ma il sindaco si riferisce ai leghisti, non alla cittadinanza, ndr) come una minaccia con evidente responsabilità di chi strumentalmente agita un’assurda guerra tra poveri”. Attenzione sindaco! Nessuno strumentalizza ma è il paese reale che si mobilita! Ancora non capisce che l’ltalia è un paese sul punto di esplodere, che i cittadini bergamaschi, immigrati regolari compresi, sono inquieti e disorientati. Non ne possono più dell’arrivo di nuovi disperati (cui a nostre spese si fornisce vitto, alloggio e quant’altro almeno per 2 anni) a fianco dei disperati senza sostegno per la mancanza di un lavoro e di una casa».
«Un autogol le parole di Gori che ha detto “non si ha la consapevolezza del fatto che la miseria e le conseguenze dei mutamenti climatici da cui, oltre che dalle guerre e dal terrorismo, fuggono queste persone, sono in larga misura collegate al nostro modello di sviluppo e di sfruttamento insostenibile”».
«Ma allora, sindaco, lei ammette che tanti di quelli che arrivano non sono profughi ma veri e propri clandestini in cerca di fortuna! Forse vuole che l’Italia accolga i 100 milioni pronti a migrare dalle coste africane? E se parliamo di terrorismo, fra non molto anche gli italiani dovranno fare i conti con il terrorismo sulla loro terra importato insieme ai clandestini dei barconi».
«Ma poi signor sindaco, come può pensare di far pagare agli italiani e ai bergamaschi la colpa di secoli di colonialismo e di capitalismo di tutto il mondo? Dato e non concesso ovviamente che il suo ragionamento regga, visto che lei non menziona la corruzione e l’incapacità dei governi del terzo mondo e la politica economica aggressiva delle grandi potenze in rapida espansione».
«Signor sindaco, lei sa benissimo che il fenomeno dell’emigrazione deve essere arginato all’origine! Non si può gestire un’emergenza cronica in modo così disastroso, con l’Europa che si accolla un numero ridicolo di trasferimenti, 35.000 invece di 40.000, quando in 18 mesi gli sbarchi in Italia sono stati 250.000! Nel frattempo lei vuole dislocare i migranti in arrivo (pagando 300 euro per ciascuno) negli appartamenti sfitti dei condomini. Idea folle e pericolosa».
«Piuttosto, e lo diciamo come provocazione, torniamo all’idea di una tendopoli, ma nel giardino di una sua proprietà. Eventualmente, visto che la Diocesi rende disponibili le sue strutture, metta a disposizione i tanti spazi ormai vuoti del Seminario che è pure dotato di aria condizionata. Il tutto, infatti, sarebbe più credibile se l’accoglienza non fosse a spese dello Stato e dei cittadini».
Luisa Pecce (Consigliere Comunale Lega Nord) e Alberto Ribolla (Capogruppo Lega Nord)
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