Processo Brebemi-Orzivecchi
Gli ex camionisti Locatelli: firme false

«Questa firma non è mia». Gli ex camionisti di Pierluca Locatelli lo hanno ripetuto come un ritornello, sfilando uno alla volta, venerdì 17 aprile, come testimoni al processo per il presunto traffico di rifiuti nel sottofondo stradale della Brebemi e della tangenziale di Orzivecchi (Brescia).

Per l’accusa i cento camion dell’ex signore degli appalti di Grumello del Monte avrebbero riversato materiale irregolare, in particolare scorie di fonderia (utilizzabili se trasformate in materie prime secondarie, ma fuori dimensione e quindi non in regola nel caso di specie, stando alle contestazioni).

Sui documenti di trasporto del materiale le firme degli autisti sarebbero risultate spesso false e gli orari sballati. Nove (su 77) gli ex camionisti di Locatelli chiamati a testimoniare sul punto dal pm Silvia Bonardi della Dda di Brescia: tutti, davanti al giudice Vito Di Vita, hanno confermato. Siamo nel 2010 e le imprese del gruppo Locatelli sono impegnate al cantiere per la tangenziale di Orzivecchi. «Caricavamo le scorie di fonderia non trattate alla “Stefana” di Ospitaletto, alla “San Zeno” e a Sarezzo - hanno ricordato gli ex camionisti in aula - poi le portavamo alla Biancinella», località di Calcinate dove ha sede l’impianto di trasformazione dei rifiuti del gruppo Locatelli. «Lasciato il carico da trattare, caricavamo materie prime secondarie già trattate (quindi pulite, ndr) da portare in cantiere a Orzivecchi». Fin qui tutto in ordine: la procedura (confermata dai camionisti) è quella di legge. Con due «ma».

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