Yara, prima di Bergamo c’è Capri
Un «controprocesso» il 2 luglio

L’isola di Capri, località per antonomasia simbolo delle vacanze e della mondanità, sarà palcoscenico inconsueto di un «controprocesso» alla vigilia dell’inizio del processo che vedrà alla sbarra Massimo Bossetti.

Al centro l’imputato dell’omicidio di Yara Gambirasio, le cui prove sono basate principalmente sui rilievi tecnico scientifici e sulla presenza di una coppia di dna, sulla stessa traccia di quella trovata sugli indumenti della vittima con risultati tra loro contrastanti.

L’iniziativa, che si terrà giovedì 2 luglio alle ore 17.30 al Centro Flora Caprense, è stata organizzata dall’associazione Justice of Mind, con il patrocinio del Comune di Capri, e vedrà tra i relatori gli avvocati Luca D’Auria, Carlo Taormina, Noemi Brambilla e la psicologa e criminologa Claudia Pavanelli. Avvocati che diventeranno giurati per analizzare le fasi di uno dei casi giudiziari che più hanno interessato l’opinione pubblica degli ultimi anni.

Attraverso l’organizzazione Justice of Mind, nata nel 2015 da un’iniziativa dell’avvocato Luca D’Auria e della criminologa Laura De Pretto, si tenta di affrontare i temi classici del Diritto Processuale e Penale, aprendoli alle più moderne argomentazioni tipiche delle scienze cognitive, della filosofia della mente o delle neuroscienze. Elementi che sono entrati nella vicenda dell’imputato Massimo Bossetti, per l’omicidio di Yara Gambirasio, che insieme agli aspetti penali presenta una questione tecnico scientifica quale quella di una coppia di dna tra loro contrastante.

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