Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 10 Settembre 2015
Presidio domenica da Moira Orfei:
«Viva il circo, ma senza gli animali»
Ugualimpronte, associazione antispecista nata in Valle Camonica, Val Seriana e Val Cavallina, organizza una serie di presidi contro lo sfruttamento degli animali nel circo.
Il primo appuntamento sarà domenica 13 settembre in via Lunga (zona fiera di Bergamo), davanti all’ingresso del Circo Inimitabile Moira- Stefano Orfei, dalle ore 16,30 alle ore 18. Il secondo si svolgerà alla stessa ora domenica 20 settembre. I presidi informativi cercheranno di sensibilizzare i passanti sul crudele e ingiusto sfruttamento degli animali nei circhi, sulla realtà di uno spettacolo che di divertente non ha assolutamente nulla.
«Gli animali - si legge nel comunicato - non si divertono nel fare certi movimenti: una tigre che salta nel fuoco o un elefante che fa la verticale sono contro natura; si tratta, infatti, di esercizi imparati dopo ore e ore di addestramento. La realtà dell’addestramento si basa sulla violenza, fisica e psicologica. Sulla paura del dolore fisico e sulla privazione del cibo. Il resto lo fanno i bastoni, le percosse, a volte anche i pungoli elettrici. In gabbia gli animali soffrono, anche se i circensi dicono di no. I segnali del loro malessere sono evidenti, basta solo saperli cogliere: in cattività gli animali sviluppano atteggiamenti stereotipati, come dondolarsi continuamente o girare su se stessi. Chi ama gli animali non li vuole in gabbia!»
«Pagando il biglietto per il circo con animali - continua il comunicato - si finanzia lo sfruttamento di esseri viventi che sono imprigionati in piccole gabbie, incatenati, frustati, ridicolizzati, pungolati, affamati, “spezzati” per offrire ai bambini uno spettacolo di crudeltà. Noi pensiamo che non ci sia nulla di educativo in tutto questo e che, oltre ad essere un’ingiustizia nei confronti di animali innocenti, il circo sia un insegnamento pericoloso per tutti i bambini che vanno a vederlo. Studi effettuati da psicologi ci hanno dato ragione: uno show basato sul comando e lo sfruttamento di animali inermi e indifesi insegna al bambino a ridere di situazioni che dovrebbero, invece, generare un profondo senso di ingiustizia e indignazione».
«Dobbiamo insegnare - conclude il comunicato - alle nuove generazioni l’empatia per ogni essere vivente, non la dominanza o la violenza. Solo questo può essere davvero definito amore per gli animali! Sono numerosi i Paesi in Europa e nel mondo che hanno vietato i circhi che sfruttano gli animali: Austria, Belgio, Croazia, Estonia, Repubblica Ceca, diversi Stati americani, Argentina, Uruguay, Brasile, Bolivia, Colombia, Costa Rica, Nuova Zelanda, India, Israele, Australia. È ora che l’Italia si adegui agli standard di civiltà di questi Paesi: «Viva il circo, senza gli animali».
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